
La Dad per le scuole dell’infanzia non va: bisogna riaprirle
Una mamma varesina, 4 figli, uno per ogni ordine di scuola pone l'attenzione sui bambini della fascia 3-6 anni e le loro necessità negate

Riportiamo di seguito la lettera di una mamma di Varese forte dell’esperienza di quattro figli, uno per ogni grado di scuola. Il suo punto di vista sulla didattica a distanza e la sofferenza dei bambini, soprattutto i più piccoli.

Sono mamma di 4 figli dai 5 ai 16 anni, vedo quindi coi miei occhi quotidianamente la vita di uno studente di ogni età, dalla scuola materna al liceo, in questo particolare momento di emergenza sanitaria.
Non c’è fascia d’età che non risenta psicologicamente e pesantemente delle conseguenze dei provvedimenti di contenimento dell’attuale emergenza sanitaria, in misura e modalità diverse, e pur non potendo obiettivamente contestare la necessità di certe decisioni del Governo e delle Regioni (caso mai tempistiche e forme sono decisamente rivedibili) vorrei porre all’attenzione generale la particolare casistica della fascia prescolare.Al decrescere dell’età diminuiscono l’autonomia e l’efficacia della Dad, mentre aumenta la necessità di lezioni in presenza e socialità.
La giornata di uno studente in Dad dalla primaria alla secondaria di secondo grado è bene o male impegnata al mattino dalle lezioni online, e al pomeriggio dai compiti: la giornata di un bambino in età prescolare invece non prevede per quanto ovvio collegamenti al mattino con insegnante e compagni, né attività assegnate dalla scuola al pomeriggio.Se aggiungiamo il fatto che le aree attrezzate dei parchi sono chiuse, cosa resta a noi genitori da proporre ai nostri figli tra i 3 e 6 anni oltre a giochi in casa con adulti o fratelli? Niente nonni, niente incontri con coetanei al chiuso, e preferibilmente neanche all’aperto… Restano solo tablet, videogiochi e televisione.
Aggiungo il fatto che un bambino di 3-6 anni viene accompagnato e ripreso dal genitore all’asilo, quindi non si può parlare di rischio sanitario nel trasposto pubblico senza sorveglianza dell’adulto.Se le autorità hanno valutato che nidi e sezioni primavera possono restare aperte, non vedo ostacoli di carattere né sanitario né organizzativo nemmeno per le scuole materne (seguendo tutte le disposizioni di organizzazione, igienizzazione e distanziamento, e con un pizzico di fortuna, nel nostro asilo non c’è stato un solo caso positivo da settembre ad oggi, e non è l’unico in Varese e provincia).
Una sola conclusione : RIAPRITE IMMEDIATAMENTE LE SCUOLE MATERNE.
Grazie,
R. M.
Varese
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