“La nostra Laura se ne è andata, vi raccontiamo il Bene che abbiamo incontrato”

Il racconto del marito Walter e dei figli Francesco, Paola, Anna e Carlo: tre mesi di ricovero in ospedale, il ringraziamento per la cura e dell’attenzione ricevuta da parte di medici, infermieri, operatori sanitari grazie alle telefonate quotidiane

Generica 2020

Laura se ne è andata dopo quasi tre mesi di ricovero. L’ha colpita il coronavirus e non le ha lasciato scampo, nonostante abbia lottato e abbia cercato in ogni modo di sconfiggerlo.

Laura aveva 69 anni, era moglie, mamma, nonna, zia, sorella, amica. Il marito Walter e i figli Francesco, Paola, Anna e Carlo hanno scritto questa lettera per ricordarla e per ringraziare della cura e dell’attenzione ricevuta in ospedale da parte di medici, infermieri, operatori sanitari che attraverso telefonate quotidiane hanno tenuto i contatti con la famiglia “rimanendo sospesi, connessi a lei, tramite la loro voce”

Il Bene va raccontato

Il 27 marzo 2021 sono morte 380 persone per Covid-19 in Italia.
Il 27 marzo 2021 è mancata la nostra mamma, nonna, zia, sorella, amica, amore Laura.
È difficile rendersi conto da casa, dalle notizie che leggiamo e sentiamo tutti i giorni cosa vuol dire perdere 380 persone.
Noi sappiamo cosa vuol dire perderne una.
Agonia.
Vuoto.
Dolore.
Il personale sanitario però sa bene il peso di quel numero, di quelle persone, le assiste da ormai più di 12 mesi con dedizione e passione.
Ma non è di dolore che vogliamo parlarvi. Il dolore è noto, ne siamo quasi abituati. Come ci ha raccomandato don Sergio, è il Bene che va raccontato.
Allora vogliamo raccontarvi di quanto Bene abbiamo ricevuto dal personale sanitario della Terapia Intensiva cardiochirurgica Covid dell’Ospedale di Circolo di Varese.
La nostra (mamma, nonna, zia, sorella, amica, amore) Laura è stata ricoverata per quasi tre mesi in questa Terapia Intensiva, lottando con tutta la forza e la tenacia, che chi l’ha conosciuta sa.
E il personale sanitario l’ha conosciuta bene.
Dalle 13 alle 14 abbiamo ricevuto tutti i giorni, per quasi 3 mesi appunto, la loro telefonata di aggiornamento, rimanendo sospesi, connessi a lei, tramite la loro voce. La voce dei medici è stata capace di aggiornarci ogni giorno sulle sue condizioni cliniche in modo puntuale, preciso e diretto, non tralasciando nessun dettaglio sulla sua salute, ma considerandone ogni aspetto.
Non solo polmoni, ma testa, cuore, contesto.
Persona.
Mamma, nonna, zia, sorella, amica, amore.
Spiegandoci gli aspetti tecnici in modo chiaro e comprensibile, tale da poter trasmettere quella comunicazione a tutti gli amici e parenti che pregavano per lei attaccati a quel telefono.
Non diamo affatto per scontato tutto ciò. Vogliamo raccontarvelo.
Vogliamo dirvi che dietro quelle voci, che abbiamo imparato a conoscere dalle 13 alle 14, abbiamo trovato degli amici.
Vogliamo dire che possiamo immaginare quanto sia frustrante e faticoso essere coinvolti in prima linea da più di 12 mesi. Abbiamo vissuto anche noi un po’ in terapia intensiva e vogliamo raccontarvi il Bene.
Vogliamo dire che nonostante la frustrazione e la fatica del vostro lavoro siete riusciti a trasmettere un’umanità tale da rassicurarci sempre, anche nelle notizie più tragiche e a farci sentire che la nostra Laura è stata in mani amiche.
Un grazie in particolare alla dottoressa Francesca Uslenghi e a tutti i medici, gli infermieri, gli OSS, tutto il personale sanitario non solo dietro alla voce delle nostre telefonate, ma anche dietro il Silenzio rispettoso e vicino, che ha accompagnato la nostra Laura.
Mamma
Nonna
Zia
Sorella
Amore

Anna, Paola, Francesco, Carlo e papà Walter

PER LASCIARE UN RICORDO

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2021
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