Europei di canottaggio, Galimberti e Frattini concordi: “Bilancio molto positivo”

Presentati i dati relativi alla manifestazione della Schiranna. Costi per 820mila euro, la metà rispetto al 2012 (grazie alle strutture). Ritorno immediato di 600 mila, ma sul territorio è un viavai continuo di nazionali straniere

Tempo di bilancio per i recenti campionati europei di canottaggio, disputati a Varese grazie all’impegno di un comitato organizzatore locale la cui attività è destinata a durare nel tempo con una serie di grandi eventi già previsti anche negli anni a venire. Un bilancio che i diretti interessati – il sindaco di Varese Davide Galimberti (presidente del comitato), il direttore tecnico Pierpaolo Frattini e il vicepresidente della Canottieri Varese, Claudio Minazzi – giudicano estremamente positivo sia in ambito sportivo, sia turistico, sia finanziario.

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Europei di canottaggio, i volti alla Schiranna negli scatti di Franco Aresi 4 di 12

Galimberti, Frattini e Minazzi hanno elencato dati e considerazioni nel corso di un incontro tenutosi alla Schiranna, a pochi metri da quella torretta di arrivo delle regate che è uno dei grandi simboli del remo cittadino. «Tra grande pubblicità, clima positivo, apprezzamento degli sportivi e mondo del turismo/strutture ricettive, il bilancio è estremamente positivo. Nonostante la situazione e le limitazioni è stato un evento ben organizzato e ben riuscito. Grazie alla straordinaria direzione di Pierpaolo Frattini e collaborazione dell’architetto Cortellezzi che si è occupato con scrupolo dell’aspetto sicurezza – ha detto il sindaco – Il Comitato vuole fare ancora meglio nei prossimi anni ma anche nelle prossime settimane: il territorio è pronto a dare il meglio. E il centro vaccini posizionato qui accanto ha convissuto in modo perfetto grazie all’impegno di Protezione Civile, tecnici e volontari.

LA COPERTURA DEI MEDIA

«Gli Europei di Varese – è Galimberti il primo a parlare – è stato un evento molto raccontato sia dai media locali, sia da quelli nazionali e internazionali. In questo siamo stati anche avvantaggiati dal fatto che non ci fossero molte altre competizioni sportive, ma questo è un elemento di vanto per la nostra città e per il territorio vista la capacità di allestire un evento di questa portata. Da parte mia va un grande elogio alla Canottieri Varese, ai tecnici diretti da Pierpaolo (Frattini ndr) e ai volontari che hanno consentito di svolgere un evento di così alto profilo».

L’appuntamento è stato anche un “collettore” per le tante discipline sportive praticate in provincia: nell’ultimo giorno di gare, quello dedicato alle finali, sono stati numerosi i dirigenti delle società presenti alla Schiranna per assistere alle regate. «Un modo per fare sistema tra le realtà locali ma anche per confermare Varese sempre più punto di riferimento a livello internazionale».

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I DATI: COSTO DIMEZZATO RISPETTO AL 2012 (GRAZIE AGLI INVESTIMENTI)

Gli Europei sono stati – dichiaratamente – anche una maniera per ravvivare il settore turistico-ricettivo piegato in maniera pesante dalla pandemia. «I grandi eventi sportivi erano stati pensati per consolidare questo genere di attività economiche, quest’anno sono stati una risorsa per dare un aiuto in momenti complicati» spiega Galimberti.

Ed ecco i numeri: i pernottamenti sono stati circa 6.000 con circa 700 atleti arrivati da tutta Europa ai quali vanno ad aggiungersi gli staff tecnici delle varie nazionali e una serie di addetti ai lavori e alla comunicazione come giornalisti e fotografi.

L’evento è costato in tutto all’incirca 820 mila euro con contributi arrivati dalla Regione Lombardia (80mila), dagli sponsor privati (18omila), da Provincia e Camera di Commercio (20 mila a testa) e dal Governo (320 mila euro). Il resto sarà assicurato dal Comune di Varese che ha firmato le fideiussioni per garantire la riuscita delle varie manifestazioni remiere internazionali. Per chiudere il bilancio mancano però ancora una serie di introiti che dipendono dalla FISA (la Federazione mondiale): dalle quote relative al merchandising, al market place, ai diritti tv fino ad alcuni rimborsi che andranno nelle casse degli organizzatori. La Federazione Italiana (FIC) non ha contribuito con fondi propri ma ha garantito una serie di supporti e di forniture di materiale necessari all’allestimento delle gare. «Oltre, naturalmente, al fatto che la Nazionale ha colto otto medaglie di cui tre d’oro, e questa è la parte più bella in una manifestazione sportiva» sottolinea Frattini.

Gli investimenti fatti negli anni alla Schiranna sono stati fondamentali per contenere i costi: nel 2012, quando per la prima volta vennero allestiti gli Europei a Varese la spesa totale fu intorno a 1,6 milioni di euro. «Strutture come la torretta d’arrivo, i pontili o la palestra della Canottieri sono fondamentali: oggi che ci sono, ci permettono di contenere la spesa del singolo evento» conferma Frattini. Anche il fatto che per l’acquisto di beni e servizi siano stati applicati i contratti degli enti pubblici – spiega Galimberti – ha portato alla diminuzione dei costi». Europei di canottaggio: le regate - foto di Franco Aresi

PRIMA E DOPO: LE NAZIONALI NEL VARESOTTO

Secondo Frattini, il ritorno economico diretto degli Europei per le strutture presenti sul territorio è stato di oltre 600mila euro, grazie alle tante nazionali che hanno partecipato e quindi pernottato a Varese e dintorni. Ma oltre alla manifestazione in sé, bisogna valutare anche l’impatto del canottaggio più in generale. Prima degli Europei, la Canottieri Varese ha ospitati i ritiri di Italia, Olanda e Svezia; Gavirate è stata invece la base di Norvegia, Belgio e Israele mentre la Russia ha scelto Monate. Infine, Lituania e Lettonia hanno scelto il lido di Corgeno.
Al termine degli Europei invece si sono fermati alla Schiranna gli atleti della Svizzera e alla loro partenza sono arrivati quelli dell’Irlanda (attualmente presenti a Varese). Poi toccherà alla Gran Bretagna, una vera e propria corazzata del canottaggio mondiale. E la Canottieri Varese in questo momento preferisce gestire una nazionale alla volta, viste le limitazioni.

«Abbiamo confermato tutti gli standard a cui le persone erano abituate prima del Covid – spiega ancora Frattini – e anzi alcuni aspetti sono stati ancora migliorati. Oltre alle manifestazioni il canottaggio vive per tutto il resto dell’anno e ospitalità è una delle nostre fonti di finanziamento (e l’anno scorso è mancata)».

LA FORZA DEI VOLONTARI

Se Varese può offrire un quadro simile, lo deve anche a una squadra di persone che lavorano attorno al mondo del canottaggio e dei grandi eventi. O che, ogni volta, si rimboccano le maniche e partecipano da volontari come ha spiegato Claudio Minazzi: «Sono la nostra forza: dobbiamo dire grazie a loro ma anche a tutte le istituzioni che hanno creduto in noi fin dagli anni scorsi. Tutto il mondo vuole venire a Varese: qualcosa di positivo è stato fatto. Sono contento di questi risultati».

Frattini ricorda i contributi di enti e sponsor: da Esselunga (marchio principale della manifestazione) ad Alfa Srl con cui è stata imbastita anche una collaborazione sul tema acqua e sostenibilità ambientale. La distribuzione di borracce di alluminio brandizzate con il marchio di Alfa ha permesso di risparmiare tra le 12 e le 15mila bottigliette di plastica. Infine l’attenzione alla sicurezza sanitaria: durante tutti gli europei sono state riscontrate tre sole positività tra gli atleti (tutti della Turchia) e due tra i volontari ma tendenzialmente si esclude che questi ultimi contagi siano avvenuti a margine delle gare. Le misure prese, insomma, hanno funzionato.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Aprile 2021
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