
Il PoliteAma rinasce e trova l’appoggio del Centro Kolbe
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto della Fondazione Molina. Intervista a Nicola Sabatini del Centro culturale Kolbe
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto della Fondazione Molina. Si lavorerà per aprire lo spazio del foyer alla città e la comunicazione avrà un ruolo centrale. Una serie di personaggi varesini racconteranno la loro relazione con il Politeama, la loro visione della cultura e tanto altro. È il turno di Nicola Sabatini presidente del Centro Culturale Kolbe.

Che ricordo hai del Politeama?
«Sono in là nel tempo e ricordo le prime volte che andavo al cinema da solo o con gli amici. Poi è stato anche un luogo accogliente e di divertimento legato alla mia famiglia».
Che valore ha la cultura per una comunità?
«La cultura è come una linfa che ci permette di aprirci al mondo per cercare un significato condiviso per la comunità. Apre possibilità positive verso il mondo».
Che visione avete per la cultura a Varese?
«La visione strategica per Varese potrebbe partire dalla caratterizzazioni del luogo. Da una parte abbiamo una storia importante, vedi Sacro Monte, e dall’altra tanti spazi per essere in rete come apertura verso il mondo. Siamo a metà tra Milano e la Svizzera, l’Europa. Avremmo opportunità per organizzare grandi eventi in moltissimi luoghi belli che ci sono in città e nei dintorni. A Como, Lecco questa cosa è stata colta più che da noi. La cultura sarebbe così come driver più largo che non il localismo».

Come si inserisce l’attività del centro Kolbe in una simile visione?
«Abbiamo sempre puntato ad allargare lo sguardo coinvolgendo soggetti che possono proporre esperienze di arricchimento e di incontro e dialogo che ci farebbe crescere tutti. La nostra esperienza con Lettera alla città legata al mondo ecclesiastico, ma che coinvolge tanti temi sociali dimostra che si può lavorare insieme e la possibilità di incontro è una ricchezza per la città».
La Fondazione Molina ha lanciato un progetto per iniziare a sistemare il foyer e per questo chiede un aiuto alla città. Come vede questa proposta?
«Tutto quello che offre la possibilità di incontro e lavoro che ha a cuore lo sviluppo della città ci vede molto positivi e pensiamo che questo del foyer sia una opportunità non solo come esercizio di comunicazione, ma di proposta per valorizzare quanto esiste nella città e proponendo specifiche iniziative».
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