I controlli della polizia, il nuovo anno, e la lenta uscita dal Covid

I recenti controlli in alcuni esercizi pubblici del capoluogo hanno permesso di approfondire una attività discreta ma ferma per garantire il rispetto delle regole

Generica 2020

Alla fine di un anno difficile, e a metà di quello che ancora non si sa dove andrà a parare tra vaccini e varianti, ciascuno spera nella ripresa di una vita normale che è segnata da simboli di questa normalità che certamente passano dalla ripresa delle abitudini nei luoghi pubblici. Gli esercizi col passaggio alla zona gialla e poi bianca tornano a regime.

Così, al netto delle verifiche sulle norme anti covid (quelle che impongono la chiusura dell’esercizio per 5 giorni in mancata ottemperanza dei decreti), il lento rientro alla normalità si misura anche attraverso i controlli delle forze dell’ordine specialmente nei centri maggiori come Varese dove si concentra quella voglia di uscire ad ogni ora, e dove solo pochi giorni fa è stato portato a termine un “controllo straordinario di attività pubbliche” assieme ai funzionari del distretto veterinario di ATS Insubria.

La polizia si è mossa coi vigili per la verifica dei requisiti di alcune attività di somministrazione alimentare del centro che hanno portato alla sanzione amministrativa di 2 mila euro ai danni di una macelleria: all’esercente è stato intimato di adeguarsi alle prescrizioni imposte, pena la chiusura.

La questura ha appuntato alcuni dati del primo semestre 2021 sul fronte dei controlli in tutta la provincia come la chiusura di 6 locali per inottemperanza all’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza: si tratta di una norma che consente al questore di “sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini“ e in questi casi la chiusura viene imposta per un massimo di 15 giorni, mentre “qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata“, conclude la norma in questione.

Venti, sempre a livello provinciale, le sanzioni amministrative comminate per mancanze varie, e 70 i controlli effettuati sempre nel medesimo periodo: in alcuni casi lo stesso locale in più occasioni.

C’è da rilevare tuttavia come l’aspetto sanzionatorio rappresenti solo la punta all’iceberg dell’attività di controllo da parte della polizia, un lavoro che in questi mesi è stato sotto traccia poiché molto molto delicato, come spiega il vicequestore Fernanda Deniso, dirigente della divisione polizia amministrativa e immigrazione della questura di Varese. «Sono stati mesi particolari e la nostra presenza ha voluto essere orientata con modi garbati, di aiuto e vicinanza del cittadino, senza un approccio repressivo, piuttosto legato a far notare la presenza. E, naturalmente, un approccio volto alla verifica e al rispetto delle regole», spiega la dirigente che ricorda il veloce variare delle regole che magari nell’arco di una conferenza stampa trasmessa in diretta diventavano dopo poche ore norme aventi forza di legge e quindi in grado di imporre precetti verso i cittadini e sacrifici ai gestori di attività.

«Il nostro obiettivo è stato quello di andare incontro alle esigenze dei cittadini col preciso obiettivo di evitare che le norme imposte dall’emergenza sanitaria si trasformassero in episodi da sanare con una visione da ordine pubblico. Volevamo trasmettere ai cittadini il messaggio: “Noi ci siamo”. Ecco, in questo, a Varese come altrove, siamo stati particolarmente attenti».

E ora? Adesso che si ritorna alla normalità cosa succede? Il controllo negli esercizi del capoluogo che risale alla scorsa settimana, e le verifiche di routine continueranno esattamene sulla falsariga di quelle che hanno preceduto il periodo pandemico: «Non vogliamo mortificare chi è stato ligio alla normativa, e per questo sanzioniamo chi vuole uscire dai binari imposti dalla legge» conclude il vicequestore Fernanda Deniso.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Luglio 2021
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da carlo196

    Benissimo questi controlli ma alla fin fine le multe comminate vengono pagate o sono solo uno “specchietto per le allodole” pet dimostrare l’efficienza dei tutori preposti all’ordine?

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