545° anniversario del Monastero delle Romite Ambrosiane al Sacro Monte di Varese
L’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha celebrato nella mattinata del 10 agosto la ricorrenza
L’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha celebrato nella mattinata del 10 agosto il 545° anno di fondazione del Monastero delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus (popolarmente più note come Romite Ambrosiane) a Santa Maria del Monte.
(Foto di Anna Maria Fumagalli, postata nel gruppo Facebook Oggi nel Varesotto)
Riportiamo il messaggio delle Romite Ambrosiane per questa importante ricorrenza:
Il 10 Agosto di ogni anno la comunità delle Romite Ambrosiane ricorda un avvenimento fondativo della propria storia. Si tratta, in realtà, di un triplice evento racchiuso nello spazio di una memorabile giornata di più di cinque secoli fa. Il 10 Agosto del 1476, infatti, il monastero delle Romite Ambrosiane veniva canonicamente eretto. Si trattava dell’ultimo atto di un articolato processo che trasformò l’eremo di Santa Maria, nel quale la beata Caterina e le sue prime compagne avevano vissuto per circa vent’anni, in un cenobio. In questa nuova forma la salda compagnia delle prime eremite ricevette una regola, le costituzioni dell’antico ordine di S. Ambrogio ad Nemus, un abito e soprattutto un luogo in cui l’intuizione iniziale potesse stabilirsi e protrarre nel tempo la propria fecondità. Nello stesso giorno, in un oratorio contiguo alla chiesa di Santa Maria e alla presenza dell’arciprete della stessa, le prime cinque romite emisero la loro professione religiosa. Si procedette poi all’elezione e all’investitura di Caterina come prima abbadessa del monastero, riconoscendo così, con un atto canonico, il ruolo di guida e di madre che già la Beata rivestiva all’interno del gruppo delle eremite.
La ricorrenza, cara alla comunità e sempre celebrata con solennità e gratitudine, si arricchisce quest’anno di un’altra importante memoria: cinquecentovent’anni fa, il 15 Agosto del 1501, moriva la beata Giuliana. Donna semplice e umilissima, Giuliana fu compagna di Caterina sia nell’eremo che nel cenobio, a lei associata anche per la fama di santità che circondò da subito la sua figura.
Per la sua laboriosa carità e per la profondissima devozione alla Beata Vergine Maria, la beata Giuliana è ancora oggi molto amata dai pellegrini che salgono al Sacro Monte e che spesso chiedono l’acqua alla porta del monastero, magari senza sapere che questo gesto ormai tradizionale prende origine proprio dalla cura che Giuliana riservava ai pellegrini del suo tempo che, nel salire a Santa Maria, giungevano in cima al monte stanchi e assetati.
La comunità delle Romite intende così condividere la gioia per questi eventi di grazia con tutti i fedeli della diocesi ambrosiana a cui, sin dalle origini, è unita in un profondo vincolo di appartenenza e di fraternità.
Per conoscere ed approfondire la storia del monastero: http://www.romiteambrosiane.it/
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