Green Pass nei musei: “Luogo d’arte, ma anche di incontro. Facciamo la nostra parte”
Una prima fotografia non evidenzia particolari problemi, nonostante qualche lamentela e la cancellazione di qualche ingresso prenotato in precedenza. "La maggior parte dei visitatori arriva con la carta verde"
“Pronto, buongiorno, serve il Green Pass?”. Telefonate come questa le biglietterie dei musei continuano a riceverle. Dall’altra parte ci sono cittadini e turisti che chiedono se è necessario avere la carte verde per vedere una mostra. La risposta è sì.
Dal 6 agosto, tutti gli spazi culturali sono accessibili solo a coloro che hanno fatto almeno una dose di vaccino o hanno un tampone negativo fatto nelle 48 ore precedenti. «È presto per fare previsioni e avere una fotografia completa. Per ora abbiamo ricevuto diverse telefonate con la richiesta di informazioni, ma la maggior parte delle persone si sono presentate munite del codice Qr – spiega Elena Castiglioni di Archeologistics, realtà che gestisce il complesso dei Musei del Sacro Monte, Besano e le visite guidate all’Isolino Virginia -. Abbiamo avuto visite anche da parte di stranieri, anche loro già muniti di green pass. Sappiamo però di altre realtà dove alcuni visitatori sono arrivati al museo senza e sono stati fatti entrare».
Elena Castiglioni lavora da anni nel mondo della cultura e spiega che il museo non rappresenta solo un luogo dove conoscere la storia del passato e le opere del nostro patrimonio artistico, ma anche e soprattutto un luogo di condivisione e incontro per la cittadinanza: «In questo momento credo che ognuno debba fare la sua parte, la situazione sanitaria ce lo chiede. Verificheremo anche il Green pass, sono azioni normali e di buon senso in questo particolare periodo storico. Credo che i musei in questo momento debbano essere portatori di un messaggio positivo, verso la città che lo vive». Per accedere al museo sarà comunque necessaria la mascherina. È probabile che, almeno all’inizio, il certificato verde diminuisca l’affluenza del pubblico che non hanno ancora fatto il vaccino, soprattutto dei più giovani, dai 12 anni in su. «Credo però che renda l’accesso per tutti più sicuro» e quindi favorire il ritorno nelle sale espositive dei timorosi. Intanto ,Archeologistics si è organizzato per permettere anche visite guidate serali, come a Casa Museo Poliaghi, e offrire al pubblico diverse occasioni di visite, come all’Isolino Virginia, ad esempio. «La pandemia ha fatto riscoprire la voglia di visitare luoghi d’arte e di cultura. Le persone sono più predisposte alla prenotazione online e non si fermano davanti al maltempo», conclude Castiglioni.
«La maggior parte delle persone si sono presentate con il green pass – spiega Daniele Cassinelli, direttore artistico del Castello di Masnago dove è in corso una mostra dedicata a volumi d’epoca e incisioni del Giappone –. Solo una persona è arrivata in cassa senza carta verde. Ringraziamo i cittadini che ci aiutano ad adempiere ad un obbligo di legge e il nostro vero compito, ovvero quello di essere luoghi di cultura, educazione, crescita personale e inclusione».
La prima giornata è tutto sommato positiva, nonostante qualche prenotazione annullata. I responsabili dei musei si augurano di non dover affrontare situazioni spiacevoli, come è successo al Museo Egizio di Torino. L’istituto è stato il primo ad annunciare il Green Pass e ha ricevuto insulti sui social e qualche lamentela.
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