Maurizio Marin: “Le promesse non mantenute di Galimberti”
Il candidato di Azione Maurizio Marin ribatte punto su punto al documento di fine mandato del sindaco Davide Galimberti, analizzando quanto fatto nel campo del turismo
Il candidato di Azione in Comune a Varese Maurizio Marin ribatte punto su punto il documento di fine mandato del sindaco Davide Galimberti, analizzando quanto fatto nel campo del turismo.
«In questi giorni è uscita la relazione di fine mandato della giunta Galimberti: analizziamo velocemente punto per punto cosa era stato promesso nel 2016 in ambito turismo.
Il programma si apre con lo scommettere “sull’industria del bello e della cultura” con l’obiettivo di rilanciare l’economia cittadina. Prosegue poi con un importante slancio in avanti: far rientrare Varese pra le prime dieci città turistiche del Paese ottimisticamente entro i primi 3 anni di amministrazione. Una promessa decisamente sfidante ed ovviamente non riuscita.
Si continua poi con:
– Riqualificazione del lago di Varese ma nulla di fatto eccetto il progetto di risanamento portato avanti da Regione Lombardia attraverso l’AQST
– Percorso turistico e parchi cittadini anche qui poco o nulla (eccezion fatta per Nature Urbane, con notevole investimento ed attenzione di pubblico a scemare);
– Turismo sportivo di certo non mancano le competizioni di rilevanza nazionale ed internazionale, ma è scarsa la sinergia con le associazioni sportive locali oltre che la promozione di Varese come palestra naturale da cui ricavarne un effettivo vantaggio
– Valorizzazione del Sacro Monte e del Campo dei Fiori Si sono promessi importanti interventi infrastrutturali come ad esempio la realizzazione di un parcheggio in prossimità della stazione di partenza della funicolare potenziandone il servizio, ma la situazione è rimasta quella di 5 anni fa.
– Idem per quanto concerne la riqualificazione dell’asilo di proprietà della Parrocchia del Sacro Monte promessa a casa del Pellegrino
– per quanto concerne le iniziative culturali è stato fatto sicuramente troppo poco rispetto all’enorme potenziale di Varese. I contributi sono stati limitati, poche gocce in un grande mare; davvero poco rispetto al numero di eventi che hanno potuto godere del patrocinio
– Il Piano comunicativo incentrato sulla promozione del borgo a livello nazionale ed internazionale non è pervenuto
– La realizzazione di festival permanenti è lontana dall’obiettivo, sicuramente c’è il sostegno ad iniziative di rilievo come tra Sacro e Sacro Monte, nato dalla buona volontà di un privato cittadino, professionista del settore, ma siamo distanti dalla copertura annuale.
– Lascia a desiderare la promozione dei prodotti locali attraverso mercatini in tutto il Paese. Sicuramente a livello cittadino si sono organizzate delle occasioni come ad esempio le casette in Piazza Monte Grappa o il mercato km 0 nel Piazzale dello Stadio, ma siamo anche qui lontani da iniziative forti che possano far conoscere Varese in altre città e province, con una proposta attrattiva
– Nulla di rilevante anche nella valorizzazione dei sentieri esistenti dove molto è lasciato ad opera di volontari
– L’ultimo punto riguarda la definizione di un team di eccellenze del nostro territorio che possano raccontare quanto di bello abbiamo, ma anche in questo caso – fatta ovviamente eccezione per iniziative personali – nulla di rilevante. Non si è puntato sulla voglia di sviluppare il Brand Varese con efficacia.
In conclusione? Gli impegni assunti per il rilancio turistico della nostra città sono stati disattesi. C’è tanto, tanto da fare, ma nulla di impossibile.
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