Sorpresa: gli autonomisti lombardi a Varese sostengono Coletto e Azione
La rete autonomista nata con il referendum del 22 ottobre 2017 in Lombardia e Veneto sceglie il candidato di Azione per "rompere l'immobilismo di destra e sinistra"
Sorpresa: alle elezioni amministrative di Varese gli autonomisti lombardi stanno con Carlo Alberto Coletto e con Azione. La presa di posizione viene dalla “Rete 22 ottobre”, federalisti che hanno scelto come nome un riferimento alla data del referendum autonomista di Veneto e Lombardia del 2017, finito poi un po’ tra parentesi tra governi giallo-verdi e successi salviniani.
Non è proprio un caso isolatissimo, visto che il comunicato della sezione provinciale di “22 ottobre” si apre con un riferimento all’«accordo politico sviluppato a Milano con “Azione” ed “Alleanza Civica del Nord”». Si parla di «un gruppo a vario titolo aperto al cambiamento per fronteggiare il dannosissimo immobilismo della destra e della sinistra sia a livello centrale che locale e pronto a proporre una valida alternativa». Progetto con «uno sviluppo temporale a medio termine», ma che già voleva farsi vedere in questa fase elettorale.
«Il riformismo su base civica è, per Noi, il rilancio della buona Politica a fronte di una politica che oggi vive su posizioni statiche, con ideali novecenteschi e che spesso tende a banalizzare il contesto in cui nascono i problemi a cui è chiamata a dare risposte. Alle promesse elettorali spesso non seguono adeguate risposte sia per mancanza di risorse che di risposte. Il cittadino non si vede più in una offerta politica basata sul leader macista ma ricerca una squadra che conosce l’ambito in cui è chiamata ad operare ed in grado di dedicarsi a fondo alla soluzione dei problemi che si riscontrano nell’ambiente di vita e di lavoro. Gente che il giorno dopo non sparisca perché in altre cose affaccendate ne che si dimentichi delle promesse fatte. Come ebbe a dire Andreatta, ripreso poche settimane fa da Draghi, “le cose vanno fatte non per avere opportunità immediata ma perché si devono fare”. Quella mentalità del fare tipicamente lombarda che abbiamo trovato in Carlo Alberto Coletto» si legge nella nota redatta dal coordinatore provinciale Dante Castiglioni (già candidato sindaco leghista a Carnago).
«Da più di un anno ha lavorato con la sua squadra ad evidenziare, analizzare e studiare soluzioni ai problemi della città e ad approfondire e sviluppare le vocazioni di Varese che saranno alla base del suo futuro. In Coletto abbiamo riconosciuto una capacità di dialogo e di empatia con le varie sfaccettature della società varesina con cui è entrato in contatto, un rigore morale, la volontà di dedicarsi allo studio e alla conoscenza dei problemi, una passione vera per la sua città, il coraggio di scendere in campo contro i “candidati forti”, un capace coordinatore della sua squadra e un uomo con un approccio onesto nei confronti dei suoi concittadini.»
Centralità al discorso autonomista, vicinanza al tessuto economico-produttivo e sociale della propria città: queste sono le carte indicate dalla Rete 22 ottobre a favore di Coletto.
«L’ideale autonomista oggi non è sposato ne da destra ne da sinistra ma molti (di destra e di sinistra) lo vedono come l’unica reale soluzione di risanamento e rilancio del Paese. Un rilancio e un risanamento che può, in questo momento, partire solo dagli Enti Locali».
Ed ecco dunque le parole con cui si cala a livello locale la scelta autonomista:
Cosa centra l’Autonomia con le amministrative di Varese?
Cercheremo di spiegarlo molto brevemente (l’argomentazione più precisa richiederebbe svariate pagine) e per sommi capi:
Drenaggio di risorse
Da decenni il drenaggio di risorse a danno delle regioni, delle province e dei comuni del Nord (riduzioni di trasferimenti, residuo fiscale…) ha fatto sì che si assistesse ad un inaridimento della capacità produttiva anche nelle province più imprenditorialmente “vivaci” come Varese, senza assistere ad un corrispondente sviluppo delle aree più depresse del sud.
Il corrispondente drenaggio di risorse ha provocato una naturale riduzione delle capacità di operare e di mantenere viva ed efficiente la città. Molti servizi sono peggiorati non essendo stato possibile adeguare gli stessi alla crescente domanda della città.
Molti sono i cittadini che da anni, indipendentemente dal colore delle amministrazioni, lamentano una diminuita sicurezza nei quartieri e una sempre più difficile gestione della viabilità.
Tutto si traduce incapacità di governare ed in mancanza di risorse per farlo.
Cambio di sistema
Una volta identificato il problema, serve indicare il rimedio. Con l’attuale sistema a ripartizione delle risorse appare evidente che città industriose, a partire da Milano per arrivare anche a Varese, che di Milano costituisce un bacino naturale, non possono più reggere una competizione che non è tanto italiana, quanto europea.
Milano ed i capoluoghi di provincia attigui costituiscono un unico sistema economico, viabilistico, sociale e lavorativo, totalmente interconnesso e come tali devono essere considerati.
Se un sistema non funziona, si cambia. Quindi prima cosa è dare maggiore forza al sistema che è di area vasta visti i legami che connettono Milano alle province attigue. Indicazioni in tal senso sono arrivate dalla Provincia di Varese e da Regione Lombardia dalle ZES alle Aree Vaste…. ma solo come argomento di discussione senza trovarne valida applicazione.
Maggiore Autonomia
Un sistema con maggiore autonomia, maggiori responsabilità e maggiori risorse è in grado di competere. E’ in grado di reggere il confronto europeo con altre aree vaste industriali.
Un sistema con maggiore autonomia è maggiormente in grado di reagire e di essere maggiormente resiliente in caso di eventi avversi.
Un sistema con maggiore autonomia può con maggiore facilità far ripartire la locomotiva che da sempre traina il paese con beneficio anche per le aree più depresse.
Esempi chiarificatori sono le città metropolitane tedesche ed europee in genere che godendo di maggior autonomia sono da traino per i territori a cui fanno capo.
Autonomia di Varese
Una città come Varese, al pari di Milano, è in grado di assumersi la responsabilità del buon governo della città. E’ in grado di utilizzare al meglio risorse che provengano dal territorio, riducendo la quota di trasferimenti dallo Stato centrale ed aumentando la percentuale di quota fiscale trattenuta direttamente sul territorio.
Temi da sempre scottanti come Sicurezza e Viabilità potranno godere di nuova linfa.Lo status quo si traduce per chi è si trovato a governare in un alibi per addossare ai sistemi superiori l’incapacità di azioni incisive, un buon alibi per chi con coraggio o meno non è mai riuscito a cambiare radicalmente la nostra città. Una buona scusa che il sistema politico cavalca da anni a livello locale e non riesce a mutare a livello centrale.
Con Coletto vince Varese.
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