Sindacati accusano l’Asst Sette Laghi: “Esternalizzare il servizio di ambulanze ha peggiorato il servizio”
A quasi sei mesi dall'avvio della nuova gestione data in appalto a un gestore esterno, le diverse sigle sindacali elencano i punti di criticità della nuova organizzazione
Sindacati critici verso l’Asst Sette Laghi per l’esternalizzazione del servizio di trasporto non urgente in ambulanza. La decisione dell’azienda di affidare in appalto a un operatore il sevizio, prima svolto dai dipendenti con il supporto del terzo settore, ha peggiorato il servizio. Ne sono convinti la RSU di FP Cgil, CislFP , UilFP, Fials, Nursind, Nursing Up e Cisal.
La misura era stata contestata immediatamente, dopo l’annuncio dell’intenzione di affidare in appalto il trasporto sanitario e oggi i rappresentanti sindacali elencano le criticità:
«Dallo scorso luglio pressoché tutti i servizi di trasporto sanitario prima effettuati dal servizio ambulanze aziendale e da diverse Associazioni, a vario titolo, del Terzo Settore sono stati affidati ad un solo operatore economico esterno, mentre lo storico servizio ambulanze aziendale interno è rimasto attivo solo presso l’Ospedale del Ponte.
Come anticipato dalle Organizzazioni Sindacati ben prima dell’avvio del nuovo servizio, l’impiego di una flotta di ambulanze numericamente inferiore a quella precedente, deficitaria sia nella fascia notturna e nei week end, i fattori di imprevedibilità ed emergenza e il venir meno dell’apporto del Terzo Settore, non poteva che tradursi in un modello non sostenibile rispetto alle reali necessità, se non a costo di inevitabili disservizi per l’utenza, in termini di ritardi e dilatazione dei tempi di attesa.
E così si è verificato un primo atto di estensione in termini economici del contratto di appalto in essere a partire dal mese di dicembre, tradotto: ulteriori oneri finanziari per aumentare il numero delle ambulanze presenti ovvero € 150.000 ca in aggiunta all’importo di € 1.500.000 ca annuo dell’appalto iniziale e che vanno peraltro a sommarsi agli ulteriori costi già sostenuti per i servizi aggiuntivi che sono stati ben superiori a quelli previsti.
Del resto, osservano le parti sociali, le difficoltà da parte dell’Azienda nel partorire un modello organizzativo coerente si erano già palesate quando, nel 2020, i due precedenti bandi di appalto erano stati revocati; lo scenario pandemico inoltre non poteva che complicare il quadro, tant’è che in queste settimane si è predisposto, come in passato, un ulteriore appalto specifico per il trasporto di pazienti covid+ per € 111.000 ca.
Tuttavia se da un lato si registrano investimenti volti a fronteggiare le criticità emerse, situazioni spesso segnalate anche dalle organizzazioni sindacali, durante gli incontri sindacali, dall’altro lo storico servizio ambulanze aziendale interno oggi rimasto attivo solo presso l’Ospedale del Ponte si trova come ieri alle prese con una progressiva riduzione degli autisti in servizio ed un parco mezzi da molti anni totalmente dipendente da atti di donazione.
Non resta che una domanda, la “domanda”: Dove ci stiamo dirigendo? Verso un (dis)servizio migliore?»
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