L’indecoroso spettacolo dei rifiuti lungo la superstrada per l’aeroporto di Malpensa

È un problema annoso a cui non si riesce a porre rimedio. Un gran brutto biglietto da visita per chi arriva. Cenci (M5S) chiama in causa Anas

Generica 2020

Non è una novità, sia chiaro. Sono anni che la superstrada 336 “della Malpensa” è costellata di sacchi di rifiuti e vecchi arredi, residui edili, imballaggi: è un gran brutto biglietto da visita per l’Italia, se ci si mette nei panni del viaggiatore straniero che arriva qui per affari o per turismo.

«Sono un cittadino francese che per lavoro viene spesso nel vostro bel paese e che viaggia molto utilizzando Malpensa. Purtroppo vedo sempre più spesso le vostre strade sempre più piene dì rifiuti in particolare la strada statale SS336 è diventata una discarica», ci scrive un nostro lettore, sottolineando appunto che il problema è ampio ma che sulla superstrada di Malpensa è ben evidente.

Di tanti in tanto i volontari provano a mettere mano per rimuovere sacchi e rifiuti vari, che sia nel giorno di Puliamo il mondo con Legambiente o in altre giornate ecologiche (ne scrivevamo qualche giorno fa).

Se ne occupa oggi anche il consigliere regionale Roberto Cenci, che ha presentato «una richiesta di intervento rivolta al Responsabile della Struttura territoriale ANAS e per conoscenza al Presidente del Consiglio Regione Lombardia».

La segnalazione di Roberto Cenci ad ANAS, avvenuta in data odierna, «è ora in attesa di riscontro mediante un rapido intervento per la risoluzione del problema, che a quanto pare rischia di aggravarsi velocemente trasformando quel tratto di strada in una vera e propria discarica a cielo aperto».

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Pubblicato il 26 Gennaio 2022
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Commenti

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  1. Novastarburst
    Scritto da Novastarburst

    Ma…tutta l’autostrada e in quello stato. Non è solo li. Poi passano, maciullano, fresano, spappolano su tutto e lavoro di manutenzione è finito. E in quello stato sono le zone boschive e prati limitrofi alle arterie stradali. Istituzioni e politici vivono in una dimensione diversa dai comuni mortali e quindi non vedono che razza di discarica è diventata l’italia. Ogni domenica raccolgo da 1 fino a 10 sacchi di rifiuti. E solo qua nella mia zona. Raggio d’azione 1-3km.

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Mi sono sempre chiesto perchè chi si occupa dello sfalcio dell’erba e dei cespugli anzichè fare un frullato di erba e di plastiche non li raccolga prima.
      E’ la base della intelligenza ….e di un lavoro fatto bene.
      Per usare un “francesismo” l’Italia è un cesso (chiottes), chi dice il contrario gira con i paraocchi.
      Anche la SP1 verso Tradate 9 è una costellazione di sacchetti gialli del Lidl buttati nei campi, cartocci di McDonald take-away, bottiglie di ogni risma….ogni tanto ci trovi cumuli di spazzatura….nella testa deviata degli italiani basta un sacchetto abbandonato per identificare una zona di “raccolta”. Tanto nessuno passerà, nè una volta al mese, nè ogni 6…in pratica mai.

      Personalmente invito tutti gli eroici volontari a non pulire più…dobbiamo arrivare sul fondo per capire veramente la nostra inettitudine nei confronti dei paesi stranieri limitrofi. Forse solo allora i nostri politici,- che sono soliti vivere nell’iperuranio, abbasseranno lo sguardo verso un maggioranza di cittadini inferociti e stanchi di questo andazzo degno di un paese sottosviluppato.

      Su Anas non ci siamo dimenticati questa “perla” che spiega moltissime cose:
      https://www.varesenews.it/2020/09/puliamo-le-strade-anas-ci-sgrida/965381/

  2. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Mi permetto di dire la mia su questo malcostume che è da reprimere con ogni mezzo tipo Fototrappole o ispezione dei rifiuti per risalire ai responsabili e non solo multarli severamente ma costringerli per un certo periodo a ripulire i tratti di strada interessati.
    Non vorrei si scoprisse che i responsabili di questi abbandoni risiedessero in massima parte in quei Comuni che adottano per i rifiuti la cosiddetta tariffa puntuale e agiscono in tal modo per risparmiare. Siccome sembra che anche il Comune di Varese dal prossimo maggio ha in mente di adottare questo tipo di tariffa, lo inviterei a valutare la convenienza non tanto per i cittadini ma per l’ambiente che ci circonda.

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