Per la ripresa di “Nature Urbane” a Varese si cerca il direttore artistico

L'amministrazione intende riproporre il festival ma solo dopo aver individuato una nuova figura di riferimento. Probabile che salti l'edizione 2022. Il dibattito in commissione cultura

Arriva Nature Urbane 2020

Il festival “Nature Urbane” si farà ancora, anche con la seconda Giunta Galimberti e con il nuovo assessore alla cultura Enzo Laforgia. Ma per ricominciare e per “rimetterla in pista” è necessario affidarla ad un agente esterno: la kermesse che è stato introdotta nel 2016 ripartirà perciò dall’individuazione di un direttore artistico.

Una ricerca che durerà sicuramente fino a quest’estate e che probabilmente farà saltare l’edizione 2022. «Se decidiamo di organizzarlo, lo dobbiamo affidare a chi le cose le sa fare, e ci vuole il tempo per una seria programmazione. Il festival non può ricominciare senza questa nuova figura».

Laforgia ha spiegato le sue intenzioni per il festival nel corso dell’audizione avvenuta nella seduta della commissione cultura del 21 febbraio, rispondendo alle domande sull’argomento dei consiglieri. Per Laforgia l’obiettivo di Nature Urbane, ma in generale delle iniziative dell’assessorato alla Cultura: «Devono essere i cittadini residenti: si parla del turismo e di operazioni culturali che portino il turismo, ma l’obiettivo più importante è per loro».

La prima commissione cultura in presenza di Varese dopo il lockdown

Simone Longhini dall’opposizione spiega: «Secondo me è una iniziativa costosa: bisogna riflettere se ha ancora senso fare un unico investimento cosi grosso, che dati alla mano non ha portato un grande risultato, o puntare su altre manifestazioni in città». L’opinione di Stefano Clerici: «È importante pensare ai cittadini ma qui serve anche marketing territoriale: per questo mi piacerebbe avere a questo tavolo non solo l’assessore alla cultura ma anche quello al turismo. Fuori dal territorio Varese è sconosciuta, ed è un peccato per quello che ha da offrire. Io penso che Nature Urbane sia stato un fallimento ma non deve essere cancellato, in modo che possa veicolare quello che è la città dei giardini anche all’esterno».

Non devono mancare quindi gli investimenti: «La scommessa per i prossimi anni è trovare più risorse oltre a quelle fornite dal comune, dall’università o dalla provincia – ha commentato Alberto Coen Porisini – è arrivato il momento di confrontarci anche con  gli investimenti dei privati».

Nella seduta è stato affrontato anche il tema della valorizzazione del patrimonio museale e archeologico, della biblioteca e dell’archivio storico, delle iniziative per il Sacro Monte e dei teatri, delle nuove mostre di Renato Guttuso, delle recenti donazioni ai musei e delle nuove idee per valorizzare e potenziare il museo etnografico Castiglioni.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Febbraio 2022
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