I giovani si confrontano con la politica al De Filippi di Varese

Varese ha ospitato la sesta tappa del viaggio itinerante promosso dal Consiglio regionale intitolato “I giovani incontrano le istituzioni: sogni e bisogni tra democrazia e partecipazione”. A dialogare con le istituzioni circa duecento studenti

I giovani varesini si confrontano con la politica al de filippi

Varese ha ospitato la sesta tappa del viaggio itinerante promosso dal Consiglio regionale della Lombardia intitolato “I giovani incontrano le istituzioni: sogni e bisogni tra democrazia e partecipazione”. A dialogare con le istituzioni circa duecento studenti provenienti prevalentemente dal liceo Classico Cairoli, dal liceo scientifico Ferraris e dall’Istituto De Filippi presenti nella sala dell’istituto De Filippi dove si è svolto l’incontro, mentre circa 300 altri ragazzi erano collegati da remoto.

Sul palco il presidente e la vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Alessandro Fermi e Francesca Brianza e i due consiglieri regionali varesini Samuele Astuti e Giacomo Cosentino, moderati dal direttore della Prealpina Daniele Bellasio.

«Pochi giorni fa – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – abbiamo approvato una legge regionale sui giovani con l’intento di far percepire la vicinanza concreta delle istituzioni alle problematiche giovanili. Questa legge punta a mettere in campo azioni specifiche sulla base delle esigenze reali dei giovani lombardi. Per questo siamo qui oggi e abbiamo pensato anche a strumenti di consultazione permanente per intercettare un mondo che cambia rapidamente. Dobbiamo adeguare anche gli strumenti di comunicazione imparando a usarli bene e a evitare le trappole delle fake news. Oggi iniziamo un percorso di dialogo e di confronto aperto e sincero».

A dare il benvenuto ai ragazzi c’erano anche il Preside dell’Istituto Alberghiero De Filippi Giovanni Baggio, il rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale Salvatore Consolo (già preside del Liceo Cairoli) e l’attuale Dirigente Scolastico del Cairoli Claudia Brocchetta, mentre all’inizio dei lavori un videomessaggio di Javier Zanetti, testimonial dell’iniziativa, ha spronato i ragazzi ad aver coraggio e a prendere per mano la propria vita dandosi sempre obiettivi importanti.

Nelle prime file erano presenti anche diversi rappresentanti delle autorità locali – Il sindaco Galimberti, il prefetto di Varese Pasquariello, il questore di Varese Morelli – e anche (ma vorremmo dire soprattutto, visto luditorio) giovani amministratori, con pochi anni in più dei ragazzi del quinto anno presenti, che hanno portato la loro testimonianza: in particolare i  tre giovani amministratori comunali individuati attraverso la Consulta Anci Giovani  nelle vesti di “testimonial” di impegno istituzionale: Martina Barcaro (20 anni, Consigliera Comunale di Somma Lombardo), Susanna Croci (23 anni, Assessora al Bilancio di Venegono Superiore) e Maria Paola Cocchiere (28 anni, Consigliera Comunale di Varese). Con loro è intervenuto anche Thomas Pirri, volontario della Protezione Civile che ha portato la sua testimonianza di giovane impegnato nel sociale.

I tre testimonial hanno risposto, in particolare, alla domanda di Francesco, studente della terza liceo del Cairoli, che ha chiesto «A chi attribuire il fortissimo disinteresse nei confronti della politica nella nostra fascia d’età?» che ha coinvolto, società partecipazione, disillusione nei confronti di un “lavoro” praticato solo da adulti.

Ma anche le domande degli altri suoi colleghi sono state di livello alto, che ha mostrato un vero e proprio studio della legge quadro sui giovani elaborata da Regione Lombardia: dalla domanda che ha chiesto quali leggi sono già state realizzate per i giovani e se verranno coinvolti i giovani in quel che manca, a quella di Marco che chiede che cosa intendono per “inclusione sociale” nell’articolo 9, e se il “forum dei giovani previsto sarà consultivo o decisionale, fino all’ultima stoccata “Sicuro che gli strumenti di comunicazione usati siano adatti al mondo giovanile e consentano la comunicazione con il mondo dei giovani?”.

A qualcuna di questa ha risposto la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza: «Regione Lombardia – ha spiegato – si occupa da sempre di giovani. Abbiamo voluto fare una legge quadro per coordinare meglio le varie iniziative. Attraverso l’osservatorio previsto dalla legge riusciremo a capire meglio le vostre esigenze. Tramite il forum permanente invece i giovani diventeranno protagonisti e contribuiranno a orientare i futuri provvedimenti. Per questo la legge è una grande opportunità per tutti che vi invito a cogliere appieno».

I GIOVANI VARESINI SONO CAMPIONI DI VOLONTARIATO

L’ultima fase della mattinata è stata occupata da un sondaggio in tempo reale, alla quale i ragazzi coinvolti hanno risposto con i loro telefonini.

Un sondaggio che ha dato interessanti risposte sugli argomenti su cui sono stati interpellati: se di fronte alla domanda “cosa è più importante per te?” la maggioranza delle risposte è abbastanza scontata (Vince la famiglia, con l’84% poi gli amici con 65% e il lavoro con 52%), è nelle voci meno votate che c’è  il principale campanello d’allarme: la politica ha solo il 6%, la religione è il 4% «Un dato comune a tutte le province, a dire il vero – ha commentato Fermi – La vera sorpresa a Varese è la scarsa importanza del tempo libero a Varese: il dato è sorprendentemente basso, il 28%».

Interpellati su qual è l’elemento più importante del lavoro, la stragrande maggioranza risponde “lo stipendio” (80%) poi la possibilità di carriera (65%) e la stabilità (52%), ma è da segnare il circa 30% dei ragazzi che risponde “l’importanza sociale di quello che faccio” mentre la vicinanza a casa non importa praticamente più ai ragazzi, che l’hanno considerata importante solo per il 9%.

Gli studenti varesini si sono però distinti alla voce “volontariato”: il 35% di loro ha risposto di farlo attivamente. «Un dato più alto che nelle altre province» ha sottolineato il presidente del Consiglio Regionale. Ancor di più, quasi la metà di chi ha detto “sì” ha spiegato di partecipare attivamente alle attività di associazioni di volontariato, e non limitarsi solo a dare dei soldi, mentre un non ininfluente numero del 18% si impegna in associazioni ecologiste e il 13% addirittura in partiti politici.

Tra le azioni politiche che incidono più sulla loro vita, i varesini danno un alto valore al voto referendario (68%), con una risposta più alta che nelle altre province, seguito dal voto politico (52%). Relativamente basso invece il voto alle elezioni amministrative: «Una risposta che è però comune in tutte le province» ha commentato Fermi.

Infine, per il 61% la politica deve occuparsi principalmente di economia, per il 48% di sanità, per il 47% di ambiente e per il 31% di lavoro e di diritti civili. Segnale di disinteresse invece per le politiche di genere, che sono importanti solo per il 10% degli studenti interpellati.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2022
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