“Non smettiamo di parlare dell’Ucraina”

Serata di solidarietà al Miv verso il popolo Ucraino con la proiezione di Reflection, un film che racconta una storia sullo sfondo della guerra nel Donbass. Mariana ha parlato dell'impegno del loro gruppo per sostenere i connazionali

Generica 2020

I lunghi titoli di coda scorrono senza alcuna colonna sonora. C’è un silenzio spettrale al termine della proiezione di Reflection. In sala Giove una manciata di persone quasi tutte appartenenti alla comunità ucraina.

Il film è di quelli che almeno per la prima metà ti lascia senza fiato. Possiamo solo intuire la brutalità della guerra che fino a poche settimane fa era ancora lontana da gran parte del paese. Gli echi erano già forti da otto anni, quando tanti giovani andavano a combattere nel Donbass, ma la vita nella capitale scorreva abbastanza tranquilla.

La violenza, la paura erano però già entrati nell’esistenza delle persone e la tensione era nell’aria. Il film è stato un pretesto, una provocazione per continuare a parlare del conflitto. La multisala di Varese, il Miv, fin dai primi giorni dell’invasione ha preso una posizione forte e netta. Ad ogni proiezione compare una schermata in cui si dichiara la contrarietà alla guerra e la solidarietà all’Ucraina. Una scelta molto pragmatica con uno spazio per la raccolta di materiali e di incontro per quanti vogliono trovarsi.

“Sul film abbiamo poco da commentare – sono le prime parole di Mariana, rappresentante della comunità ucraina a Varese, al termine della proiezione – quello che diciamo con forza è che non si deve smettere di far sentire le proprie voci contro la guerra. Non dobbiamo smettere di parlarne perché tante persone insieme che si impegnano sono importanti. Noi abbiamo accolto i nostri connazionali e stiamo aiutando tante persone. In queste settimane ne abbiamo incontrati tanti e ci sono storie terribili. Mamme con i loro bambini che hanno dovuto lasciare il paese, i mariti, i genitori anziani e questo è terribile. Noi siamo arrivati qui cinque anni fa per scelta, non è la stessa cosa per chi stava vivendo la propria vita ed è dovuto scappare per salvare i propri figli”.

Mariana è circondata da connazionali e si fa forza cercando le parole giuste per esprimere un pensiero semplice. “Il popolo ucraino ha diritto di vivere in pace e libero. Noi non vogliamo i russi e devono andarsene dalla nostra terra. Quando le donne devono lasciare la propria casa c’è il pericolo che non ci sia più futuro. Non si può distruggere le famiglie in questo modo”.

L’associazione Cosmopolita ha lavorato incessantemente in queste settimane e sono stati protagonisti con il Miv della serata. La scarsa presenza di varesini non ha scoraggiato la comunità ucraina che chiede di far sentire forte la contrarietà alla guerra e all’invasione da parte della Russia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2022
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