Oltre 200 studenti di Varese in salone Estense per la tappa varesina del Moige contro il bullismo
Il Centro mobile del Moige ha parlato di prevenzione e contrasto a bullismo, cyberbullismo e discriminazioni su base etnica
Il Centro mobile del Moige (Movimento Italiano Genitori) per la prevenzione, sostegno e supporto contro bullismo e cyberbullismo è a Varese: la tappa varesina rientra nel tour nazionale della campagna “MOBILITIamoci!”, promossa dal MOIGE con il contributo del Ministero dell’Interno e co-finanziato dall’Unione Europea per garantire una maggiore e migliore integrazione e pari opportunità per i minori di tutte le nazionalità.
In Salone Estense questa mattina, 28 marzo 2022, all’incontro con operatori esperti erano presenti oltre 200 studenti e docenti delle scuole secondarie di primo grado Vidoletti e Pellico; l’Istituto Daverio Casula Nervi; l’Istituto professionale Alberghiero De Filippi; il Liceo Classico Cairoli e il Liceo Artistico Frattini.
MOBILItiamoci nasce con l’obiettivo di offrire una reale integrazione culturale e sociale che inizi già dall’infanzia, creando una società del domani più tollerante e rispettosa delle differenze. Il progetto prevede un percorso formativo mirato per gli operatori del settore, la creazione di una rete territoriale, la stesura di un vademecum di buone prassi e standard da rispettare e un monitoraggio attento e continuo del fenomeno e dei risultati raggiunti.
«Oggi noi abbiamo a che fare con la generazione più esperta di sempre di tecnologie e ambienti digitali – spiega l’assessora ai Servizi educativi Rossella Dimaggio – i nostri ragazzi e ragazze sono informati, multiculturali, iperconnessi. Un complesso di elementi che porta anche a un cambiamento dei codici di apprendimento e di relazione con i propri coetanei. Uno dei fenomeni più preoccupanti in cui ci imbattiamo in questi anni è infatti il cyberbullismo, che sottopone i giovani a una prepotenza virtuale in grado di amplificare la forza offensiva, discriminatoria, lesiva dei sentimenti e irrispettosa dell’intimità. Occorre allora che il mondo adulto si interroghi e cerchi soluzioni di contrasto al cyberbullismo e al bullismo, che sono due fenomeni connessi. Da una parte è importante lavorare nell’ottica della prevenzione, per sensibilizzare studenti, insegnanti e famiglie verso una maggiore consapevolezza del fenomeno; dall’altra parte serve avviare azioni concrete per dotarsi di strumenti per la presa in carico di situazioni di disagio. In questo senso il Comune di Varese, tramite i Servizi educativi, ha attivato lo sportello “Non siamo pesci”, grazie alla presenza di personale qualificato in grado di fornire un primo punto di ascolto, informazione e orientamento psicologico rivolto a ragazzi, ragazze e non solo, anche alle famiglie e agli insegnanti, perché la direzione deve essere quella di un’azione sinergica, verso un patto educativo in cui entra in gioco tutta la comunità scolastica».
«Si tratta di un progetto socialmente innovativo alla luce di quanto emerso dalla nostra analisi, assolutamente necessario. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – La nostra società sta diventando sempre più multietnica e multiculturale, ed occorre valorizzare le differenze, comprenderle, capire le diverse necessità che possono avere, e quali ostacoli si presentino sul percorso di integrazioni special modo per i minori stranieri. MOBILItiamoci è ascolto e osservazione, ma anche azioni concrete in risposta alle esigenze dei minori, creando una rete locale e nazionale di persone che sappiano interfacciarsi con le criticità che affrontano i bambini stranieri nel nostro paese, ponendosi come un supporto, trovando la soluzione migliore e imparando a prevenire e contrastare episodi di discriminazione e bullismo».
I DATI DEL BULLISMO
Secondo i più recenti dati raccolti dalla Piattaforma Elisa (MIUR, 2021) in Italia il 22,3% degli studenti e studentesse delle scuole superiori è stato vittima di bullismo da parte dei pari e l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo
Rilevanti sono anche i dati emersi relativi alla matrice discriminatoria degli atti di prevaricazione: il 7% degli studenti riporta l’aver subito bullismo basato sul pregiudizio, ovvero prepotenze fondate sul proprio background etnico.
Il bullismo etnico è un fenomeno che rischia di peggiorare con la presenza ormai strutturata di studenti stranieri nelle classi scolastiche che, secondo l’ultimo aggiornamento MIUR relativo all’anno scolastico 2019/20 risulta essere di 877mila ragazzi e ragazze.
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