A tre anni dalla scomparsa il Liceo Sereni di Luino dedica un’aiuola alla professoressa Testoni

"Poi è arrivato quel giorno e senza poterti salutare, il mondo è diventato meno gentile". A ricordarla numerose ex alunne, colleghi, ex compagne di classe e la famiglia

Il Liceo Sereni di Luino ricorda la professoressa Testoni

Occhi lucidi e parole che fanno quasi fatica ad uscire. Nel primo pomeriggio di oggi, 12 marzo, il Liceo Sereni di Luino ha voluto dedicare un’aiuola alla professoressa Testoni, a tre anni dalla sua scomparsa. In cerchio e con la testa che tornava ai momenti vissuti con lei, numerose persone hanno voluto ricordarne i tratti, i sorrisi, gli scherzi e la persona.

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«Stiamo portando a compimento qualcosa che, causa la pandemia, è stato sospeso: il ricordo della nostra insegnante, di quanto ha fatto in questa scuola – ha raccontato il preside del Liceo David Arioli – Le tante persone presenti testimoniano che una persona viene ricordata in quello che lascia e lei sicuramente ha regalato molto, ad ognuno di voi e alla scuola. Siamo la memoria vivente di quello che è stato fatto e di chi, ora, non è qui presente con noi».

La professoressa Testoni era non vedente ma questo non le ha mai impedito di raggiungere i suoi obiettivi, di insegnare e di sorridere della vita, come chiunque altro.

Prima alunna e poi docente dell’istituto, Liliana viene ricordata tutt’oggi come una persona speciale, piena di vita, intelligente e dinamica. E quello che chiaramente si è letto negli occhi di chi, oggi, era lì presente per commemorarla, è che ha lasciato un grande vuoto in tutti loro.

«Non so se riuscirò ad esprimere tutto ciò che penso, ma ci proverò. – ha continuato la prof.ssa Françoise Durand, prima docente e poi collega di Liliana – Liliana ancora una volta ci ha fatto un regalo: ci ha dato l’opportunità di ritrovarci qui, insieme, dopo tempo. Il dolore oggi, nel giorno in cui tre anni fa è scomparsa, è un po’ più forte. Non voglio fare cose solenni o ufficiali, voglio solo raccontarvi di lei».

La professoressa Durand rimembra ancora di quando per l’ultima volta ha sentito la sua voce: «Un momento prima stavamo parlando in francese al telefono, un momento dopo non c’era più».

Una donna, Liliana Testoni, che non ha però lasciato solo vuoto e dolore alla sua scomparsa, «Un piccolo aneddoto divertente che mi ricordo di Liliana quando era studente è stato quando, partite per la Francia, per le due settimane previste dallo scambio culturale, siamo giunte al Louvre – ha continuato l’insegnante Durand, un pò commossa e un pò divertita – Lei, come ben sapete, non potendo vedere doveva toccare per organizzarsi e capire lo spazio, così appena ho visto le guardie allontanarsi le ho detto “tocca, tocca, tocca”… è suonato l’allarme».

Simpatica, indipendente e particolarmente introspettiva, questo è quanto si evince quando parlano di lei. Una persona che sapeva scorgere il bello e il potenziale di chiunque avesse davanti.

«Riusciva a capire le persone – ha raccontato una sua ex alunna – e a me ha lasciato un segno indelebile nel cuore. Nei passi che faccio, nelle decisioni che prendo la ritrovo. Pochi giorni dopo la sua scomparsa ho sognato di avere una fioriera piena di semi, semi buoni, che però non crescevano. Liliana è apparsa subito dopo e mi ha detto: “Se non annaffi i fiori buoni con l’acqua buona non cresceranno mai”. Da quel giorno sto cercando di farlo».

«Mi ha aiutato a tirare fuori il meglio di me – ha aggiunto ancora un’altra sua ex alunna, diventata poi una cara amica – Grazie a lei ho scoperto nuovi mondi, mi ha insegnato a guardare oltre».

Lì presenti, in quel piccolo angolo di mondo, difronte alle porte del Liceo Sereni, non c’erano però solo ex alunne e colleghi, c’erano ex compagne di scuola, la ex preside del Liceo Maria Luisa Patrizi e visibilmente commossa anche la famiglia: la mamma, la sorella, il marito e i nipoti.

Ciò che distingueva Liliana dagli altri era la sua capacità di trasmetterti la voglia di vivere e di sorridere, era una guerriera aperta al mondo incurante delle sue fragilità.

«Aveva l’abitudine di dare dei soprannomi – ha aggiunto il professor Roberto Sala, suo tutor durante l’anno di prova di insegnamento – e un giorno di qualche anno fa, ritrovati alle poltroncine rosse della nostra scuola, me ne do uno anche a me: “Vate”. In effetti rappresentava il percorso che avevamo fatto insieme, così un giorno decisi di darglielo anche io. La soprannominai “Musa”, come la musa della filosofia perché era caratterizzata da una così grande umanità che non avrei potuto fare altrimenti».

Ad altri piccoli e commuoventi interventi sono seguite le letture da parte di sue ex alunne di un piccolo scritto, volto a ringraziarla, di un componimento in francese e di una sua poesia. A questi si è aggiunta la toccante lettura di un testo, scritto e interpretato dalla professoressa Anna D’Addezio, che così in un passo racconta: “Poi è arrivato quel giorno e senza poterti salutare, il mondo è diventato meno gentile“.

Un momento di silenzio e poi Osvaldo Cutuli, bidello storico dell’istituto, che si è impegnato affinché l’aiuola ricordasse realmente l’amata professoressa Testoni, ha scoperto la targa.

Alzato il telo, sulla targa si è letto “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. Liliana Testoni“.

«Lei amava questa frase del “Piccolo Principe” e credo che la rappresenti perfettamente», ha concluso la professoressa Durand.

Ad organizzare la commemorazione Françoise Durand e il professor Marco Malaspina. I fiori sono stati donati dalla Floricoltura Gatti di Luino mentre la targa in pietra gratuitamente realizzata da Ampelio Sartorio.

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ilarianotari2001@gmail.com
Pubblicato il 12 Marzo 2022
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