Per la frana di Luino probabile un rientro delle famiglie per mercoledì
L’annuncio in apertura di consiglio comunale. Bianchi: “Il problema rimane non potrà venir affrontato dalla sola amministrazione". Attivata la procedura "Rasda" di quantificazione danni
Si aspettano le relazioni per completezza ma la situazione, sul piano della sicurezza, per la frana di Creva, è tornata a quella dei mesi scorsi, cioè un problema endemico della montagna e del fronte che sovrasta i condomini della Cavetta. Ma almeno, per ora, il rischio incombente per chi abita nei condomini sembrerebbe scongiurato.
Quindi per la giornata di mercoledì, forse già in mattinata, è probabile che un confronto con la protezione civile regionale porterà a permettere il rientro delle 11 famiglie, in tutto una ventina di persone, nelle loro abitazioni. Il terreno da cui si è staccata la frana sembra essere di proprietà di privati, come ha ricordato il consigliere Andrea Pellicini che a memoria ha contribuito a ricostruire lo status dell’area.Il sindaco Enrico Bianchi ha ricostruito la cronistoria del condominio «realizzato nel 1977 e protetto dalla barriera paratassi in acciaio nel 1982».
Alla base della parete di roccia fra i palazzi e la parete della montagna, poi, è presente un vallo artificiale che funge da «serbatoio» di rocce che serve da contenimento temporaneo in caso di caduta. Il lavoro dei rocciatori, ritardato dalle piogge di martedì mattina, è proseguito nel corso della giornata per terminare attorno alle 15 quando è stato fatto il punto della situazione cn l’amministrazione e che hanno fatto propendere per l’ipotesi piuttosto concreta del rientro nelle case per mercoledì. «Il problema non è sparito, c’è», ha ricordato Bianchi, «e dovrà essere affrontato assieme a genio e protezione civile regionale», confermando l’apertura di una procedura “Rasda“, (Raccolta Schede Danni) un applicativo che consente agli enti locali registrati di segnalare a Regione Lombardia i danni conseguenti agli eventi calamitosi naturali verificatisi sul proprio territorio.
Fra gli sfollati il sindaco ha ricordato la presenza di molti anziani, alcuni anche con patologie importanti, sistemati in albergo e aiutati alla raccolta dei loro effetti e dei presidi medici: un sospiro di sollievo la notizia del rientro in casa, anche per gli occupanti dell’altro condominio gemello, non evacuato, ma parimenti abbandonato spontaneamente da alcuni residenti per precauzione.
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