La Fondazione Piatti piange la scomparsa di Luciano
Tutta la comunità si stringe alla moglie Michela e piange il fratello di Renato Piatti, uno dei pilastri di un'impresa portata avanti insieme a Cesarina Del Vecchio
Si è spento sabato scorso, 21 maggio, Luciano Piatti, fratello di Renato che diede vita ad Anffas Varese sfociata poi nella Fondazione che porta il suo nome. Ed è la stessa fondazione a dare notizia del lutto ed esprime cordoglio stringendosi a Michela e ai familiari di Luciano.
«Oggi l’intera comunità – familiari, ospiti, volontari, operatori, dipendenti e collaboratori tutti – desidera condividere questi ultimi momenti di “saluto” e l’immensa gratitudine per ciò che Luciano è stato e per ciò che ha fatto» si legge nella nota.
«Un uomo e un volontario illuminato, concreto e carico di vero senso della solidarietà!» così lo ricorda Franco Radaelli, Direttore Generale di Fondazione Renato Piatti onlus.
«E come lo sapeva fare bene il bene Luciano: sempre in prima linea nei progetti dedicati ai nostri ragazzi che lo ricordano per i suoi gesti calmi e attenti, per la sua presenza affettuosa sempre discreta ma indispensabile per rendere concrete tante bellissime attività. E ancora, per la sua pragmatica ironia – ricorda Paolo Bano, Presidente di Anffas Varese – riassumibile nel motto “non prendiamoci troppo sul serio, ma facciamo le cose sul serio”» mentre Michele Imperiali ricorda : «La cosa più importante è quando mi ha fatto provare l’esperienza di sciare con una persona non vedente». Luciano Piatti, infatti, era ed è lo sport: raccontava in una recente intervista la storia della POLHA (Associazione Polisportiva per Disabili), un’esperienza cominciata con il figlio di Renato e Cesarina che nel 1984 vinse ben due medaglie d’oro. Da lì la squadra si ingrandì sino a coinvolgere 15-16 persone e nella chiusa i suoi timori e la sua speranza: “spero che qualcuno dopo di me mandi avanti tutto questo”.
Come volontario ha continuato poi a gestire l’autoparco della Fondazione, così prezioso per le famiglie. Cesarina Del Vecchio, oggi Presidente della Fondazione, desidera però ricordare soprattutto un altro gesto che ancora la commuove raccontare: «quando nell’82 Renato è venuto a mancare, ricordo una lettera che Luciano mi ha scritto. In sostanza il messaggio era: fai sì che quello in cui lui credeva diventi il tuo obiettivo».
E così fu! Una missione, quella di essere accanto alle famiglie, scelta da entrambi 40 anni fa. Dopo la scomparsa improvvisa di Renato, Luciano e Cesarina si sono dedicati intensamente all’Associazione nella quale lui tanto credeva. Nel 1987, insieme ad altre 4 famiglie hanno avviato una sorta di centro diurno a Bobbiate. Nel 1991, insieme ad altri amici volontari, hanno costituito l’Associazione sportiva ASA-VARESE, tuttora attiva. Negli anni successivi – con amici e collaboratori – hanno dato vita a diversi servizi per persone con disabilità intellettiva contribuendo nel 1999 a costituire la Fondazione “Renato Piatti” onlus ente a marchio Anffas.
Da allora la Fondazione ha fatto tanti passi avanti, è cresciuta in termini di risposta ai bisogni e accoglienza delle persone con disabilità e ha diversificato la sua proposta raccogliendo attorno a sé anche la presa in carico precoce dei bambini con disturbi dello spettro autistico. Oggi – 40 anni dopo la morte improvvisa di Renato – è una realtà̀ con 18 unità di offerta accreditate con oltre 400 collaboratori che, ogni giorno, si prendono cura di oltre 600 persone, bambini e ragazzi.
«Luciano – conclude Franco Radaelli – è un altro pezzo di storia che se ne va lasciando un vuoto enorme e al contempo un monito: continuate a fare la vostra parte!».
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