L’appello ai varesini del sindaco di Borodianka: “Abbiamo bisogno di computer per mantenere in vita la città”
Tra le città più martoriate dalla guerra, Borodianka cerca di ripartire. L'amministrazione chiede un aiuto tramite Maryna Zamfir, tra i primi profughi arrivati a Varese, per poter riprendere i servizi essenziali
Da Varese all’Ucraina, c’è ancora la possibilità di aiutare la popolazione di quel paese martoriato da un invasione che non vuole fermarsi.
L’appello quest’oggi arriva da una delle città più colpite dalla guerra, Borodianka, a nord di Kiev e poco distante da Bucha, che è stata letteralmente rasa al suolo. A causa dei bombardamenti, non c’è più niente che funziona, e anche le attività amministrative sono gravemente compromesse: attività non di poco conto come, per esempio, la registrazione delle nascite ma soprattutto delle morti.
Di questa situazione possiamo parlarvi perchè, tra i primi a trovare rifugio qui a Varese, c’è una funzionaria che ha come compito quello di garantire l’usabilità dei servizi nelle amministrazioni del paese: l’abbiamo conosciuta qui, e intervistata tra i primi profughi giunti a Varese: si chiama Marina Zamfyr, ed è arrivata da noi con sua figlia Emma.
Marina riesce a svolgere ancora il suo lavoro da remoto, ed è incappata nella tragica situazione di Borodianka: lì l’amministrazione comunale non può più nemmeno svolgere i compiti più basilari per la sua popolazione, e il sindaco e i funzionari, sapendola al sicuro, le hanno chiesto di portare a noi una richiesta: «Basterebbero tre laptop, per poter ricominciare i lavori più basilari» spiega Marina, ma noi ci immaginiamo che servano anche un paio di scanner, o tablet con applicazioni che consentano la scannerizzazione.
Purtroppo serve dell’usato recente o anche computer nuovi o “refurbed” per poter far girare correttamente i programmi che vengono utilizzati dall’Amministrazione: quindi l’appello è rivolto ad aziende, negozi, o professionisti che stanno cambiando le loro attrezzature.
Per il trasporto invece, non c’è alcun problema: c’è già una piccola organizzazione pronta per la consegna. Se avete qualcosa di quello che nel comune distrutto chiedono, mettetevi in contatto con la redazione: ci penseremo noi a mettervi in contatto con Marina, e attraverso lei con l’aministrazione di Borodianka.
IL TESTO DELLA LETTERA E LA SUA TRADUZIONE
I ask you for help. My name is Marina Zamfir and I am an expert in ensuring the availability of public services for the population in Ukraine. Due to Russia’s full-scale military invasion of Ukraine, many settlements have been destroyed or heavily bombed, one of which is Borodyanka in the Kyiv region. Currently, local authorities are making every effort to restore and ensure livelihoods, including by providing the most popular public services, such as death registration, birth registration, etc.
All computer equipment was destroyed. Mayor (Saharuk Alexandr) of
asks for help, namely maybe someone can donate three laptops.
We will be grateful if you can help us with this need.
Best regards,
Maryna ZamfirMi chiamo Marina Zamfir e sono un’esperta nel garantire la disponibilità dei servizi pubblici per la popolazione in Ucraina. A causa dell’invasione militare su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, molti insediamenti sono stati distrutti o pesantemente bombardati, uno dei quali è Borodyanka nella regione di Kiev. Attualmente, le autorità locali stanno facendo ogni sforzo per ripristinare e garantire i mezzi di sussistenza, anche fornendo i servizi pubblici più diffusi, come la registrazione dei decessi, la registrazione delle nascite, ecc.
Tutte le apparecchiature informatiche sono state distrutte. Sindaco (Saharuk Alexandr) di
chiede aiuto, ovvero magari qualcuno può donare tre laptop.
Vi saremo grati se poteste aiutarci con questa esigenza.
Distinti saluti,
Maryna Zamfir
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Chiedo scusa! ma non capisco!? la città è distrutta, la popolazione è scappata, e servono i computer per registrare nascite e morti!?
Beh certo. La città è distrutta, ma c’è ancora vita li. Non è cosi semplice: ci sono persone che non hanno lasciato la loro casa per esempio, o che non hanno la possibilità di scappare da qualche parte e vedono il rimanere a casa propria come l’unica alternativaa. E c’è un’amministrazione che deve dare risposte ai cittadini, dovunque essi siano al momento.