L’Asst Sette Laghi indica il futuro della sanità: costruita sulla comunità con il brand di Regione Lombardia
Alle Ville Ponti l'azienda ha dialogato con alcuni attori del territorio in un confronto per definire il modello di cura da perseguire. Un cammino che si basa su norme e finanziamenti ma che non dimentica le peculiarità
C’è un’indicazione normativa, ci sono i fondi, c’è una strada segnata. Ma non basta per costruire una sanità aderente al bisogno del territorio. Lo ha ribadito il direttore dell’Asst Sette Laghi Gianni Bonelli all’interno dell’incontro che si è svolto questo pomeriggio, mercoledì 25 maggio, alle Ville Ponti. Un incontro in cui si è riflettuto sull’individuazione della comunità di riferimento necessaria alla programmazione dei diversi settori sociali, economici e politici.
Il direttore Bonelli, ricordando il DM71 che è l’ossatura normativa statale a cui si aggiunge la riforma della sanità lombarda e il Piano nazionale di ripresa e resilienza che assegna i generosi finanziamenti, ha messo in guardia dalla costruzione di un sistema anonimo che non si relazioni alla realtà in cui insiste: « Al centro del progetto della medicina occorre porre il rapporto tra costo ed efficacia ( modello di Porter) , un percorso che verrà costruito con un community manager capace di individuare peculiarità singole delle comunità, d’intesa con il terzo settore e le istituzioni locali. Noi abbiamo definito 7 Distretti che sono equivalenti a quelli socio assistenziale e su questi costruiremo un’offerta che comunque rispetterà sia la nostra mission sia il brand di Regione Lombardia».
Presente alla convention anche il Presidente della Regione Attilio Fontana ( mentre la vice Moratti ha inviato un video messaggio): « Il mondo è cambiato e così la medicina – ha sottolineato Fontana – sono contento che l’Asst Sette Laghi abbia capito che si doveva iniziare un cammino comune, dove ciascuno porta il suo contributo, diverso ma ugualmente importante. È fondamentale che si guardi al paziente e non alla malattia. Quindi sono convinto che la nostra riforma, che ha puntato al coinvolgimento del terzo settore e delle istituzioni, abbia visto giusto. L’approccio che ho sentito oggi in questa sala mi fa ben sperare nel futuro della nostra sanità, nonostante le difficoltà»
Tra i partner d’eccellenza, l’Università dell’Insubria che ha un ruolo da coprotagonista all’interno dell’Asst Sette Laghi. Il rettore Angelo Tagliabue ha ricordato il valore della presenza accademica in una comunità: « La nostra capacità di recuperare, in modo fluido e trasversale, conoscenza e scienza è stata messa al servizio della collettività laddove si è evidenziata una carenza. In questo modo, abbiamo contribuito a migliorare l’offerta generale. Con Asst abbiamo lavorato per individuare le richieste e le esigenze dei pazienti per proporre i percorsi di cura migliori. Abbiamo così lavorato in simbiosi, senza sovrapporci per interpretare al meglio il pensiero del paziente che si affida. C’è però un dettaglio che non si impara sui libri e che è l’empatia, quel sentimento che solo stando in corsia, ascoltando e dialogando con le persone, emerge. Ed è sull’empatia che lavoriamo con impegno e continueremo a lavorare per migliorarci costantemente» .
Tra i relatori il consigliere comunale di Varese Guido Bonoldi che, attraverso la sua delega alla sanità affidatagli dal sindaco Galimberti, si è messo all’opera attivando progetti di collaborazione proficua con i farmacisti grazie all’alleanza con il presidente di Federfarma Luigi Zocchi che siede anche lui in consiglio comunale ma all’opposizione. È stata proposta una serie di incontri di formazione e informazione sui sistemi e i servizi sanitari presenti. L’impegno proseguirà in autunno con i 28 oratori cittadini che apriranno le porte per incontri dedicati ai residenti anziani per approfondire tematiche mediche con gli specializzandi della scuola di medicina diretta dal professor Maresca.
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