Il pasticcio delle multe per esenzione ticket. Cgil Cisl e Uil protestano al Pirellino di Varese
Sono almeno duemila le persone che si sono viste notificare il pagamento della prestazione sanitaria più la sanzione che raddoppia l'importo. Il sindacato: "C'è la buona fede, Ats e Regione risolvano il problema"
Presidio delle categorie dei Pensionati e della Funzione pubblica di Cgil, Cisl dei Laghi e Uil davanti al Pirellino, la sede distaccata di Regione Lombardia in viale Belforte a Varese, per protestare contro l’invio di multe da parte di Ats Insubria per i mancati pagamenti dei ticket per le prestazioni di medicina specialistica e prestazioni farmaceutiche.
Sono almeno duemila le persone che si sono viste notificare l’addebito con un sostanziale raddoppio dell’importo dovuto. Un bel pasticcio che il dirigente della sede varesina di Regione Lombardia ha dovuto affrontare con i segretari provinciali di Cgil e Uil, Stefania Filetti e Antonio Massafra, e Marco Contessa, in rappresentanza della Cisl dei laghi, e i segretari di categoria.
L’AUTOCERTIFICAZIONE
«Parliamo di cartelle che risalgono al 2016 e 2017 – spiega Giancarlo Ardizzoia, della segreteria della Cgil – che contengono, oltre all’importo del ticket, anche la sanzione. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di errori fatti in buona fede e senza dolo: anziani che hanno sbagliato l’autocertificazione. E quindi se dovevano pagare 50 euro per il ticket si ritrovano a sborsarne 100 euro per effetto della sanzione».
RATEIZZAZIONE
Ci sono casi limite di cittadini – pochi per fortuna – che per l’accumulo di più ticket devono pagare somme che superano i 1500 euro. Le cartelle, come spesso accade in Italia, vengono recapitate poco prima della scadenza del limite temporale utile per la prescrizione. «Per questi casi abbiamo chiesto la possibilità di rateizzare – continua Ardizzoia – Le persone coinvolte sono disponibili a pagare, ma non con l’aggravio della multa. Bisognerebbe tener conto di tanti fattori a partire dall’età fino alla difficoltà, in molti casi, di individuare con facilità la propria situazione reddituale. Si tratta di persone che spesso non hanno dimestichezza con i nuovi strumenti digitali. Chi ha torto, perché non ha agito in buona fede, pagherà, questo è chiaro. Però la gran parte di queste duemila persone ha sbagliato senza dolo, ma per errore».
UN SOLO UFFICIO INDEBITI TRA VARESE E COMO
C’è poi un problema logistico per le persone che vogliono prendere contatti con l’amministrazione pubblica per chiarire la propria posizione. «L’unico ufficio indebiti con cui discutere l’addebito di ticket e sanzione – conclude Ardizzoia – si trova a Varese in via Ottorino Rossi. Pertanto chi abita a Como o fuori Varese deve prendersi una mezza giornata di ferie per poter accedere all’ufficio e se non è autosufficiente deve farsi accompagnare. Molti arrivano negli uffici del patronato spaventati dalla perentorietà dell’avviso di pagare entro 60 giorni. È ora che Regione e Ats trovino la soluzione».
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