Petardi, cinghiate e bastoni dopo Varese-Fortitudo: Daspo per 15 ultras biancorossi
Li ha emanati il Questore di Varese: un gruppo cercò di aggirare il cordone di sicurezza per raggiungere i tifosi bolognesi. Il tentativo fallì ma alcuni agenti rimasero contusi. Palasport vietato per 8 anni per i recidivi
Quindici ultras varesini sono stati colpiti da “Daspo” in seguito ad alcuni disordini accaduti all’esterno del palasport di Masnago lo scorso 24 aprile, giorno dello scontro-salvezza tra la Openjobmetis Varese (che vinse il match) e la Fortitudo Bologna, le cui tifoserie sono storicamente avversarie.
In quella circostanza non si verificarono scontri tra i due gruppi, ma un drappello di sostenitori biancorossi provò ad aggirare il cordone di sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine per cercare di raggiungere la zona esterna al palazzetto dedicata ai tifosi ospiti. In quei momenti gli ultras varesini si scontrarono quindi con alcuni agenti – questa la ricostruzione della Questura – usando petardi, cinture e bastoni: tra le forze dell’ordine ci fu qualche contuso ma ciò evitò che le due fazioni venissero a contatto.
Oggi – giovedì 16 giugno – il Questore di Varese ha adottato quindici provvedimenti che vietano l’accesso alle manifestazioni sportive per altrettante persone coinvolte in quegli eventi. Alcuni, con precedenti specifici, sono stati colpiti da Daspo per ben otto anni; tutti dovranno stare lontano da stadi e palazzetti per almeno due anni. Cinque ultras infine avranno anche l’obbligo di firma negli uffici della Pubblica Sicurezza in concomitanza di futuri incontri sportivi.
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