Cantieri a Varese: sono fermi o procedono? Ecco lo stato dei lavori

A che punto sono i principali cantieri a Varese? Abbiamo provato a chiederlo all'assessore ai lavori pubblici e urbanistica Andrea Civati.

Cantieri a Varese

Per alcuni sono fermi, per alcuni sono troppo invadenti. I cantieri a Varese certamente non passano inosservati, e sono costantemente oggetto di dibattito. Ma a che punto sono i principali cantieri della città, spesso destinati a cambiarne il volto?

Abbiamo provato a chiederlo all’assessore ai lavori pubblici e urbanistica Andrea Civati.

Via Selene e terza rotonda dell’Esselunga

Il primo cantiere esaminato è alle porte della città: il cantiere dell’Ex Malerba, o dell’Esselunga che dir si voglia, ha già portato grandi cambiamenti nell’entrata in città da sud, ma non è ancora completo, per non parlare di quel piccolo tratto, in via Selene, che dovrebbe trasformare una piccola via a fondo cieco in un importante punto di collegamento per l’entrata in città.

«Stiamo completando la progettazione, realizzata da tecnici incaricati – spiega Civati – Il progetto della strada è finanziato dalle opere di urbanizzazione di Esselunga, mentre la realizzazione invece è finanziata con risorse comunali, con il contributo di Regione Lombardia. Il progetto è stato pensato e richiesto a Esselunga 10 anni fa, con la nascita del piano di recupero dell’ex Malerba. Il progetto è quasi finito: entro poche settimane, prima della fine dell’anno diciamo, potremo approvare il progetto definitivo ed esecutivo e avviare la gara per l’esecuzione dei lavori».

Nel frattempo, vanno però conclusi i lavori per la terza rotatoria e lo svincolo da Milano, che sembravano rallentati negli ultimi tempi: «In realtà, all’ex Malerba le rotatorie procedono regolarmente e l’apertura resta  confermata entro ottobre – smentisce Civati – Anzi, con la stagione delle vacanze ne approfitteranno per fare i lavori di realizzazione dell’ultimo tratto stradale, quello dalla bretellina alla rotatoria».

Cantiere stazioni: Piazzale Kennedy e Piazzale Trieste

Il cantiere delle stazioni ora attivo in piazzale Kennedy e in piazzale Trieste, sta evidentemente andando a due velocità diverse: a spron battuto in piazzale Kennedy, praticamente fermo davanti alla stazione dello Stato.  «In questo momento tutte le lavorazioni sono concentrate in piazzale Kennedy, perché per noi è prioritario spostare gli autobus il prima possibile dal piazzale davanti alla sede di Confartigianato in piazzale Kennedy, dove erano originariamente – spiega Civati – Questo ci consente di riaprire il parcheggio di piazzale Trieste all’utilizzo pubblico e completare poi  tutte le altre lavorazioni nella medesima piazza».

Cantieri a Varese

In effetti sul piazzale che fu un enorme parcheggio la struttura “a vela” del progetto è ormai al secondo piano e ci sono tecnici e operai al lavoro sei giorni su sette. Il sottopassaggio per la stazione nord è a buon punto, cosi come la stazione degli autobus e persino all’altezza del centro anziani, rimasto fermo per un po’, sono ricominciati i lavori.

Tutto diverso invece in piazzale Trieste dove i lavori, che avevano subìto un’accelerata mesi fa, sembrano di nuovo fermi: «Il cantiere da quella parte soffre dei problemi di fornitura, in particolare della fornitura delle pietre che ricopriranno l’area – Spiega l’assessore – Il basalto è uno dei materiali che ha fornito i maggiori incrementi di prezzo negli ultimi mesi nelle forniture, è stato quindi difficile ottenere e rinegoziare i materiali. Ora però la questione dev’essersi sbloccata: siamo solo in attesa della consegna. Una fornitura che riguarderà tutti i materiali necessari nei prossimi mesi, cosi non dovrebbero più esserci problemi di approvvigionamento d’ora in poi».

Caserma Garibaldi

Per quanto riguarda il cantiere di quello che sarà “il palazzo della cultura” a Varese, sono in molti a insinuare che i lavori nella caserma Garibaldi hanno subìto uno stop. Civati però smentisce categoricamente: «Non è fermo affatto, stanno lavorando. Semplicemente i lavori non si vedono, perché svolti all’interno della struttura: un vantaggio in generale per il cantiere, che non impatta su quell’angolo particolarmente trafficato. Per quel cantiere ci sono scadenze con l’Archivio del moderno, ma non sta subendo ritardi, quindi non ci saranno problemi ».

Villa Mylius

Altro cantiere di cui si discute l’immobilità è quello della riqualificazione di villa Mylius in vista della Accademia della Cucina: «Quel cantiere è rimasto fermo soprattutto per problemi di approvvigionamento materiale, anche in questo caso. Ma abbiamo fatto un  sopralluogo qualche giorno fa, e sono tornati a lavorare – Assicura l’assessore – Più precisamente, hanno ripreso con le attività interne di realizzazione degli impianti. Certamente però ci sarà un ritardo nella consegna finale, prevista a fine 2022. Al momento si può pensare che la consegna sarà a fine 2023».

Via Carcano

Della speditezza con cui stanno procedendo i cantieri privati di via Carcano ne abbiamo appena parlato. Va però sottolineato che quei lavori prevedono degli importanti lavori di compensazione che faranno da corollario al cambio di viabilità  nella zona. Quando cominceranno? C’è un termine preciso imposto dal Comune? «Il termine non è richiesto in questo caso, contrariamente a quello che successe per Esselunga la cui prima fase dei lavori viari doveva essere completata prima prima dell’inaugurazione del supermercato – Spiega l’assessore – L’operatore che sta realizzando l’area non ha però alcun interesse ad avere un cantiere fuori della sua attività, una volta inaugurata quest’ultima ed è quindi  il primo a farsi carico dei lavori. Tant’è vero che per loro è importante cominciare il prima possibile, e dovremmo rilasciare l’autorizzazione ai lavori in queste settimane. Il problema è che via Carcano è una delle direttrici principali della viabilità cittadina, e intervenire su viale Borri e in contemporanea anche lì non è opportuno: stiamo cercando il più possibile di scaglionare i due cantieri».

Cantieri a Varese

Largo Flaiano

L’ultimo cantiere che sembrava avere subito uno stop, anche se più limitato di altri, era quello di largo Flaiano: «Dopo qualche giorno di stop totale hanno ricominciato a lavorare – ammette Civati – In questo caso il motivo è che è stata individuata, durante le trivellazioni, una roccia più dura delle altre nel punti in cui era necessario piantare i pali di sostegno della trincea. Una situazione inattesa rispetto alle indagini geologiche iniziali, che ha motivato la ricerca e l’arrivo di un macchinario più importante, in grado di penetrare nella roccia. Essendo un macchinario non usuale, è stato necessario reperirlo e attendere che arrivasse. Questo stop renderà improbabile la fine dei lavori su viale Borri prima dell’inizio delle scuole».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Luglio 2022
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Commenti

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  1. Ambro Ribo
    Scritto da Ambro Ribo

    pubblicate ciò che volete ma i Varesino non hanno le fette di prosciutto sugli occhi…

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