Cascate e montagne: “Scappare dal caldo di Varese ma seguendo le regole“
Gli appelli alla prudenza da parte degli addetti ai lavori che avvertono di seguire buon senso e conoscenza di meteo e territorio prima di affrontare percorsi pericolosi
Le ciabatte infradito per affrontare i dislivelli («visti addirittura sulla Grignetta»), semplici scarpe da tennis per affrontare la montagna vera in sentieri dove di solito si dovrebbero indossare scarponi o calzature adatte per camminare tenendo ferme le articolazioni del piede, con relative persone in difficoltà che arrivano a dover comporre il 112 col solo obiettivo di tornare a casa. Tutto questo salvo i casi dove alla situazione legata a disagio e paura si sommano momenti di vera e propria emergenza sanitaria: i rischi potenziali sono altissimi in questa stagione per le escursioni che diventano “estreme“ solo per imprudenza o imperizia.
Il motivo è raccontato da una semplice gita fuori porta, magari molto vicino a casa per sfruttare ambienti all’aperto, con accesso gratuito ma non sempre alla portata di chiunque e con ogni abbigliamento. Le cascate, per esempio, sono luoghi di cui la provincia di Varese, nella parte Nord, è ricca. Salti d’acqua che attirano anche nel mezzo della crisi idrica con portate dei fiumi al minimo, ma che assicurano frescura. Proprio nella giornata di domenica un intervento del soccorso alpino della stazione di Varese ha obbligato l’apparato del soccorso ad intervenire per una escursionista in difficoltà: 118, Cnsas e vigili del fuoco sono entrati in azione nel pomeriggio. Lo stesso soccorso alpino ha specificato in una nota che «in estate alcuni luoghi sono di particolare richiamo, perché immersi nella natura e piacevoli da vivere: prestate sempre attenzione al contesto, è molto importante per esempio avere le scarpe adatte; le calzature che indossiamo in città infatti spesso non sono affatto adeguate a un sentiero, a un ambiente boschivo o dove c’è un corso d’acqua. Una suola con buona presa sul terreno, una scarpa che protegga la caviglia fanno la differenza e ci permettono passeggiate ed escursioni più sicure».
Parlando con gli operatori emerge la diffusa convinzione fra molti escursionisti di poter raggiungere ogni luogo con abbigliamento «da casa» e di potersi muovere con grande disinvoltura e senza troppo badare ai rischi dell’ambiente. Ma non può essere così: entrambe le condizioni (abbigliamento adeguato e condizioni meteo) devono essere minuziosamente rispettate come regola di buon senso ma anche a titolo di prevenzione. La questione meteo e la sua imprevedibilità rispetto ai cambiamenti climatici, per esempio, oltre a rappresentare in alcuni momenti un elemento palese che deve sconsigliare le uscite, rappresenta anche un’informazione decisiva per prevedere quello che può succedere negli ambienti naturali, spesso raggiunti da capovolgimenti meteo annunciati che possono rappresentare un vero pericolo.
La tentazione di affrontare ambienti all’aperto alla ricerca di fresco e per scampare dalla canicola non può rappresentare neppure una scusante per evitare il rispetto dei divieti. Pochi giorni addietro un approfondimento legato alla pericolosità delle Cascate di Cittiglio, luogo molto noto e fino a qualche anno fa raggiunto da decine di migliaia di persone l’anno ma che oggi non è possibile frequentare per i divieti imposti dal Comune: troppo pericoloso. Proprio a inizio luglio un uomo, contravvenendo ai divieti, è stato salvato qui dai SAF dei vigili del fuoco e dall’elicottero di soccorso che ha dovuto levarsi in volo per portare in salvo la persona trovatasi in un punto del percorso senza la possibilità di procedere.
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