“Caldo soffocante in corsia: quando arrivano i condizionatori all’ospedale di Cittiglio?”
La consigliera del Comune di Sangiano lamenta le condizioni di ricovero dopo aver trascorso alcuni giorni in un reparto del presidio
Troppo caldo in corsia. A distanza di tre anni, i ricoverati all’ospedale di Cittiglio lamentano di nuovo temperature eccessive. Lo avevano fatto nel 2019 ottenendo un impegno economico urgente per assicurare interventi adeguati di climatizzazione, interventi che, nel 2022, sono ancora descritti in atti amministrativi.
La questione viene sollevata da una consigliera del Comune di Sangiano ricoverata a fine luglio per sottoporsi a un intervento:
«Sono Tatiana Uccello, consigliera nell’Amministrazione del Comune di Sangiano e, come tanti altri, usufruisco del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare mi rivolgo al nostro punto di riferimento per le cure e il primo soccorso che è l’ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio.
Il 19 luglio 2022 ho affrontato un intervento presso il reparto di Ostetricia-Ginecologia del suddetto ospedale, in cui sono stata ricoverata per 8 giorni, assistita da personale giovane, dinamico, attento e preciso che mi è stato accanto per tutta la degenza, un momento per me molto difficile e delicato.
Ma perché racconto questa mia esperienza personale?
Come ben sappiamo le ultime settimane di luglio sono state molto calde, le temperature ci hanno messo a dura prova, si faticava a respirare e, al contrario di ciò che mi aspettavo, in ospedale il caldo era anche peggio.
Rispettivamente nel luglio 2019 e in agosto 2020 avevo letto due articoli in cui Regione Lombardia si impegnava a stanziare fondi alle strutture ospedaliere di Luino e Cittiglio per interventi strutturali e tecnologici. Nello specifico all’ospedale di Cittiglio sarebbero dovuti arrivare 1 milione di euro per l’installazione dell’aria condizionata, di cui però non c’è traccia.
I soldi sono o non sono arrivati? Ne è stata rispettata la destinazione d’uso?
Una grande criticità che va a sommarsi ad altre che, non solo recano disagi ai pazienti, ma anche al personale stesso che è costretto a lavorare in spazi soffocanti e con divise già molto pesanti per la stagione in corso.
Questo è un tema su cui riflettere.
Investire in e per questa struttura è importante perché serve un ampio bacino di utenti, in un territorio molto esteso.
Il mio pensiero va alle persone che devono affrontare una lunga degenza, magari impossibilitate ad alzarsi dal letto. Abbiamo tutti il diritto di essere curati e curare nelle condizioni migliori.
Approfitto per ringraziare tutto il personale del reparto in cui sono stata in cura: medici, infermieri, assistenti, per la pazienza e professionalità dimostrate».
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