Le “sette sorelle” di via Albani: chi sono e cosa fanno le società attive al palaghiaccio di Varese
Hockey, pattinaggio, curling e sledge sono le discipline praticate dai club che utilizzano la pista: coinvolgendo ciascuna decine di persone. E tutte lavorano per crescere, dopo due anni complicati
Quanto “pesa” in termini di utenza la riapertura della pista del palaghiaccio di via Albani, avvenuta dopo circa due anni e mezzo di stop dovuti al cantiere per la riqualificazione? I numeri precisi saranno disponibili solo tra qualche mese, un po’ perché bisognerà capire l’impatto del “pattinaggio libero” (le ore lasciate disponibili a tutti, al di fuori delle attività agonistiche), un po’ perché le società sportive intendono ampliare la base dei tesserati dopo due anni trascorsi lontano e segnati dalla pandemia, situazioni che hanno ridotto ai minimi termini i praticanti.
L’impatto della riapertura è senz’altro notevole – lasciano intendere dagli uffici della società di gestione – visto che in questo periodo arrivano un centinaio di e-mail al giorno con richieste di ogni genere, relative alla disponibilità delle ore e alle attività che vengono svolte in via Albani.
Ma in attesa del “liberi tutti” (e dell’apertura di piscine e palestre) sono proprio le società il “termometro” migliore per capire quale è e quale potrebbe essere il numero di persone coinvolte nell’utilizzo della nuova Acinque Ice Arena, almeno per quanto concerne la parte ghiaccio.
GLI INQUILINI DEL PALALBANI
I club sportivi coinvolti dalla riapertura del ghiaccio sono sette. Tre si occupano a vario titolo di hockey, due di pattinaggio, uno di curling e uno di sledge hockey che è sport per atleti disabili (l’Italia vanta partecipazioni alle ultime cinque paralimpiadi). Stilare il calendario con il quale sono suddivise le ore è sempre una operazione complicata ma è stato redatto con mesi di anticipo così da andare incontro il più possibile a tutte le esigenze. Purtroppo il progetto che ha vinto la gara di appalto non ha previsto una seconda pista (anche di dimensioni ridotte, nel caso) e quindi sul ghiaccio varesino resta un certo affollamento.
HOCKEY: GRANDI, PICCOLI E AMATORI
L’hockey è forse lo sport più seguito dal pubblico per la storica presenza di una squadra che ha vinto due scudetti (1987 e 1989) e una coppa internazionale, la Confederation Cup del 1996. I “Mastini” da quest’anno sono divisi in due società: la preesistente cooperativa “HC Varese 1997” (presidente Matteo Torchio) si dedicherà interamente al settore giovanile mentre la nuova HCMV (che sta per Hockey Club Mastini Varese – presidente Carlo Bino) si occuperà della squadra senior che partecipa al campionato IHL, la seconda serie nazionale.
Il vivaio, che prima della pandemia coinvolgeva circa 110 ragazzi, è ripartito da una trentina di tesserati ma è già risalito a circa 45 unità anche grazie al camp in corso a cui partecipano 43 giovanissimi. L’obiettivo è quello di arrivare intorno alla sessantina di ragazzi entro fine stagione anche grazie alla ripartenza della scuola hockey per i più piccoli. Con loro ci sono una quindicina di persone tra tecnici e altre figure.
La prima squadra dei Mastini coinvolgerà una trentina di persone tra giocatori, dirigenti, coach e attrezzisti: i gialloneri saranno presenti alla Acinque Ice Arena per quattro sera a settimana cui si aggiungerà il sabato con la partita di campionato.
A queste due realtà si affiancano i Varese Killer Bees, società che innanzitutto si occupa della gestione del palaghiaccio ma che conserva una attività sportiva. Lo fa con una squadra di hockey – i Varese Crazy Bees – che disputa tornei amatoriali in Italia (CHNL – Libertas) e in Ticino (LAHC). In questo caso sono 40-45 i tesserati che si alternano in campo. Le “Api” organizzano anche un corso di hockey per gli over 14 (adulti compresi) che non hanno mai giocato a livello giovanile e che quindi devono imparare anche a gestire i contatti sui pattini.
PATTINAGGIO: UN’ALLEANZA E DUE REALTA’
Il pattinaggio artistico su ghiaccio è l’altra “macroarea” sportiva che interessa la Acinque Ice Arena. In città oggi operano due società, una delle quali nata dalla recente unione di due realtà longeve: la Varese Ghiaccio e la PGV (Pattinatori Ghiaccio Varese). Club che già collaboravano e che hanno unito le forze per coprire il più ampio campo possibile nell’ambito del pattinaggio artistico. L’attuale asd Varese Ghiaccio (presidente Maria Donati) ha l’onere e l’onore di gestire una stella come la 17enne Ginevra Negrello già azzurra a livello internazionale. Oltre a “Ginny” però la società conta già circa 60 tesserati che hanno proseguito l’attività anche nel biennio senza PalAlbani. I corsi di avviamento per bambini ma anche adulti alzeranno in modo netto il numero dei praticanti: l’obiettivo è di avere tra le 100 e le 150 persone (cioè i numeri della VG prima del covid) nel 2023.
L’altra società presente è la Ice Sport Varese fondata nel 1990 (presidente Marta Bianchi) che oltre al pattinaggio artistico propone da molti anni anche il sincronizzato che si disputa con squadre fino a 16 elementi. Anche in questo caso i due anni di stop costringono il club a ripartire da zero per quanto riguarda i corsi di avviamento e perfezionamento che prima della chiusura del palaghiaccio coinvolgevano una settantina di giovani atlete e atleti. La ripartenza attuale è fatta di due squadre di sincronizzato e un gruppo di artistico: in tutto intorno ai 40/50 elementi cui si aggiungeranno via via i nuovi iscritti ai corsi propedeutici: la volontà è di risalire presto ai dati pre-covid.
CURLING, LA NOVITA’ D’ORO
La medaglia d’oro olimpica ottenuta a Pechino da Stefania Constantini e Amos Mosaner ha portato sotto i riflettori una disciplina, il curling, praticata in Italia da poche centinaia di persone. In città da qualche anno c’è una società – il nome ufficiale è HC Varese ma il marchio usato è quello della Varese Curling (le “Volpi”) il cui presidente è l’ex mastino Davide Quilici. Questa disciplina muove attualmente circa 15 agonisti che disputeranno i campionati federali (B femminile e C maschile) ma, visti anche i successi delle dimostrazioni svolte in provincia, potrebbero iniziare corsi di avviamento (la società conferma un certo interesse). Se oltre ai corsi dovesse partire anche un settore giovanile il curling potrebbe arrivare a portare qualche decina di appassionati (40/50) sulla nuova pista di via Albani.
POLHA, BANDIERA LOMBARDA DELLO SLEDGE
I due anni di pandemia hanno stoppato l’attività di reclutamento nell’hockey paralimpico e così l’Armata Brancaleone – il team lombardo che partecipa al campionato – si è dovuta limitare alla parte puramente agonistica, forte comunque di quattro atleti azzurri all’ultima Paralimpiade. Il rinnovo del palaghiaccio è importante: lo spogliatoio accessibile, le panchine e le balaustre adeguate ai paralimpici sono dettagli importanti e favorevoli a uno sport che attualmente muove una decina di giocatori con la speranza di ampliare i ranghi. Il nome e la storia della PolHa Varese (presidente Daniela Colonna Preti) che sovrintende questo progetto, sono una garanzia assoluta in questo senso.
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