Contro le morti sul lavoro un’assemblea in piazza a Varese per Cgil, Cisl e Uil
Nella mattina del 18 ottobre un'assemblea dei delegati della sicurezza fatta in piazza Monte Grappa per sensibilizzare la cittadinanza su un problema che sta diventando sempre più grave
Un’assemblea dei delegati della sicurezza fatta all’aperto, nel pieno centro di Varese, per sensibilizzare la cittadinanza su un problema che sta diventando sempre più grave: è quello che hanno organizzato nella mattina del 18 ottobre in piazza Monte Grappa Cgil, Cisl e Uil per rendere più aperto ed evidente anche al di fuori dei luoghi di lavoro questo tema, all’interno della settimana della sicurezza.
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«Oggi, unitariamente, abbiamo deciso di fare l’assemblea dei delegati alla sicurezza RLS RLST in piazza, all’aperto, in modo che tutti ci vedano, quasi a volere urlare ancora più forte di quello che facciamo di solito – ha sottolineato Stefania Filetti, segretario generale Cgil – Perchè il tema della sicurezza sul lavoro è un tema delicato, che è al primo posto tra tutti gli altri temi, ma purtroppo non vede miglioramenti, anzi: dal punto di vista degli infortuni, anche gravi e mortali, e delle malattie professionali, nell’intero paese ma anche in provincia di Varese vediamo purtroppo una costante crescita. Per migliorare quel dato però bisogna farlo di concerto, insieme. Penso alle aziende che non devono limitarsi a seguire le norme, ma devono promuovere con noi una cultura diversa della prevenzione e della sicurezza».
«Siamo molto preoccupati dai dati, che vedono numeri crescenti in arrivo – Conferma Antonio Massafra, segretario generale Uil Varese – A livello nazionale ci sono 485mila infortuni gravi, con un aumento del 39%; tra questi gli infortuni mortali, alla data di ieri, erano 677, mentre le malattie professionali quasi 40mila. In Lombardia abbiamo il primato nazionale: 90.690 infortuni, 107 morti, oltre 2100 malattie professionali. In provincia di Varese non stiamo meglio: abbiamo già avuto 3 morti e oltre 900 infortuni. Noi siamo molto preoccupati e stiamo facendo delle proposte perchò il problema della sicurezza sul lavoro è stato assente nella campagna elettorale di questa tornata parlamentare. Noi per questo chiediamo maggiore prevenzione, maggiore cultura della formazione e maggiori controlli, oltre a chiedere di incentivare la formazione che se ne fa, ma troppo poca».

Una situazione che gli avvenimenti degli ultimi anni hanno reso ancora più problematica: «Dopo lo stop produttivo che il Covid ha causato nel 2020 e 2021, tutte le aziende hanno tentato di rilanciare la propria attività accelerando il processo produttivo e magari inserendo persone nuove spesso poco professionalizzate, senza gli adeguati corsi di formazione di base, poco preparate, con una volontà di “recuperare il tempo perso” che inevitabilmente non collima con lo spirito della prevenzione, perchè lavorare di corsa vuol dire non lavorare in sicurezza. – Spiega Marco Contessa, segretario Cisl dei laghi – Per questo noi rilanciamo con forza il tema della formazione: e importante, a livello territoriale è l’accordo con Univa Varese sui break formativi, ovvero su una modalità di lavoro e di formazione che si incontrano dentro il posto di lavoro. inoltre, chiediamo che la sicurezza diventi anche materia scolastica, perchè i nostri giovani devono imparare a scuola che la sicurezza sul lavoro non è un optional».
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