Quindici giovani ambrosiani ordinati diaconi in Duomo

Tre degli ordinandi provengono dalla provincia di Varese

Varie Milano

Sabato 1 ottobre nel duomo di Milano sono stati ordinati diaconi da monsignor Mario Delpini  quindici giovani ambrosiani che diventeranno presbiteri il 10 giugno del prossimo anno. Insieme a loro sono stati ordinati diaconi quattordici candidati del Pime e uno originario del Bangladesh.

Il motto scelto dai candidati al presbiterato è: “Pace in terra agli uomini che Egli ama”. Il canto è stato composto dal maestro Roberto Bacchini di Vergiate. Nell’omelia l’arcivescovo Delpini ha voluto evidenziare il motto scelto dagli ordinandi: «Oggi celebriamo il farsi avanti dei messaggeri di pace. Come si potranno riconoscere questi uomini? Gli angeli della pace si riconoscono perché si rivolgono a tutti gli uomini e le donne che abitano in ogni parte della terra, che abitano questa nostra Chiesa dalle genti, pertanto non possono chiudersi nella cerchia degli amici, dei connazionali, di quelli che parlano la stessa lingua e condividono la stessa cultura».

Tre degli ordinandi provengono dalla provincia di Varese: Matteo Garzonio della parrocchia di Sant’Eusebio Caiello di Gallarate, Jacopo Speroni della parrocchia SS. Pietro e Paolo di Abbiate Guazzone e Marco Zambon della parrocchia Santa Croce di Busto Arsizio.

di
Pubblicato il 02 Ottobre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.