“Emergenza non eccezione”, la società ai tempi della pandemia

Il libro scritto a quattro mani dal magistrato Giuseppe Battarino e dal filosofo Stefano Binda sarà presentato venerdì 4 novembre alle 18 al Teatro Apollonio di Varese

generico varese

Un libro di sole 70 pagine, denso e appassionato, che cerca di smarcarsi dal rumore di sottofondo, poco significante, che infesta la narrazione della pandemia. “Emergenza non eccezione” (Ornitorinco Edizioni), scritto a quattro mani da Giuseppe Battarino e Stefano Binda ci propone un percorso attraverso i frammenti che formano i quattro pilastri fondanti della nostra società: giustizia, economia, lavoro e politica. (foto da sinistra: Giuseppe Battarino e Stefano Binda)

Il giurista e il filosofo attraversano con coraggio le macerie culturali generate dal Covid-19 e non ancora riordinate da verità accettabili e verificate. Nell’ecosistema dell’informazione c’è un’inutile brusio di fondo che ci inonda di un sapere non essenziale e al tempo stesso confonde. Una moderna forma di censura, direbbe Yuval Noah Harari, non meno nociva e violenta di quella a cui la storia ci ha abituati.

Le argomentazioni che Battarino e Binda utilizzano per spiegare cosa è accaduto nella nostra società con la comparsa del Covid-19, non hanno la pretesa di essere esaustive rispetto all’analisi dei singoli frammenti analizzati, ma hanno la forza di gettare una luce che rischiara un sapere offuscato dai luoghi comuni.
Mentre fuori la tempesta pandemica infuriava, la tenuta democratica del sistema è stata garantita dal fatto che le determinazioni prese dal decisore pubblico, a partire dal decreto legge n.6 del 23 febbraio 2020, avevano il loro fondamento giuridico nella Costituzione. Non si trattò, dunque, di un’eccezione o di una sospensione della democrazia, in attesa di una normalizzazione, ma di un’emergenza, per affrontare la quale c’erano strumenti normativi precisi indicati dalla legge fondamentale dello Stato.

Il ruolo della politica in quella fase fu stretto in mezzo a una morsa che avrebbe potuto delegittimare la sua stessa esistenza. La tentazione di delegare le proprie funzioni decisionali alla tecno-scienza o di cedere alle pressioni dei lobbisti erano evidenti, ma la politica, in quanto potere, è riuscita a bilanciare quelle spinte tenendo ben stretta la visione complessiva dei fini della sua azione.
La remotizzazione del lavoro e di funzioni costituzionalmente garantite, come quella giurisdizionale, ha trasformato in virtuale anche ciò che virtuale non è, perlomeno non del tutto. Il lavoro è fatto di luoghi fisici e di condivisione dello spazio, ma la paura del contagio ha accelerato il bisogno di dematerializzare, che a sua volta ha bisogno di  strumenti di regolamentazione adeguati e una piena condivisione.

Nell’economia il derby tra tecnica e politica è stato ancora più marcato. La stessa costruzione del recovery fund e il dibattito che l’ha preceduto sono stati caratterizzati da una frattura netta tra i paesi cosiddetti “frugali” e quelli beneficiari, tra cui l’Italia. Nella governance di queste dinamiche è fondamentale la qualità manageriale, la visione e soprattutto la capacità di esecuzione, senza la quale le prime due sono inutili esercizi di stile.

Per ridurre il divario di conoscenza che c’è tra chi esercita il potere e i cittadini occorre dunque un sapere in grado di rischiarare i percorsi attraverso cui si acquisiscono e si elaborano informazioni. Non è un caso che il giurista e il filosofo abbiano affidato la postfazione del libello a un lobbista di professione, qual è Alberto Cattaneo.
Una scelta che ha il gusto dell’eccezionalità.

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“Emergenza non eccezione” (Ornitorinco Edizioni) scritto dal magistrato Giuseppe Battarino e dal filosofo, già segretario generale di Cna Lombardia, Stefano Binda, verrà presentato al Teatro Apollonio di Varese venerdì 4 novembre alle ore 18. Modera il giornalista Michele Mancino

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 04 Novembre 2022
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