La Guardia di Finanza di Como scopre 17 lavoratori in nero
Le Fiamme Gialle di Como, nei giorni scorsi, hanno scoperto 17 lavoratori impiegati in “nero” e 2 lavoratori irregolari nella zona del comasco.

Prosegue incessante l’impegno della Guardia di Finanza di Como, volto alla tutela della collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Le Fiamme Gialle lariane, nei giorni scorsi, hanno scoperto 17 lavoratori impiegati in “nero” e 2 lavoratori irregolari.
Nel capoluogo lariano, i Finanzieri del Gruppo Como hanno sottoposto a controllo un salone di parrucchiere, dove è stato individuato 1 lavoratore in “nero” di nazionalità egiziana, mentre altri 3 lavoratori in “nero” (1 albanese, 1 bielorussa e 1 italiano) sono stati scoperti in due bar; 1 lavoratore in “nero” italiano è stato inoltre individuato presso un ristorante.
I controlli sono continuati, in sinergia con i militari della Compagnia di Erba, anche nel resto della provincia comasca. In particolare, nei comuni di Erba, Fino Mornasco, Lipomo, Senna Comasco e Lurago d’Erba, è stato rilevato e sanzionato l’impiego, in attività di ristorazione, di 12 lavoratori in nero di varie nazionalità e di 2 lavoratori irregolari di nazionalità italiana.
Per tutti gli esercizi commerciali è stato richiesto, al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como, un provvedimento di sospensione dell’attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il provvedimento sospensivo sarà revocato quando il datore di lavoro avrà provveduto a sanare la posizione dei lavoratori trovati intenti a prestare la loro opera in nero con l’assunzione degli stessi e a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.
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