Per Fito-Consult Varese il futuro dell’ambiente sta nella regola 3-30-300

Riportiamo con piacere, e sicuri degli spunti di interesse che potrà suscitare, questo articolo divulgativo di Cecil Konijnendijk, professore di Forestazione Urbana alla British Columbia University di Vancouver, con il quale Fito-Consult Varese si confrontia da anni

varie dicembre 2022
Nella foto: Singapore: un esempio di greenery urbano

È noto che gli alberi in città forniscano una molteplicità di benefici, di cui spesso non si è nemmeno consapevoli. Le sfide degli ultimi anni, tra cui innalzamento delle temperature, cambiamenti climatici, degrado ambientale con riduzione delle superfici verdi a favore della cementificazione, e in più la pandemia globale, hanno portato una maggiore attenzione all’importanza del verde e della gestione degli spazi in città.

Lavorando con municipalità, governi nazionali e organizzazioni internazionali spesso mi si richiede di formulare linee guida specifiche per programmi sostenibili di forestazione urbana. Spesso mi è capitato tuttavia di declinare le proposte, consapevole delle differenze e variabilità insite in ogni realtà locale che rendono difficile estendere a tutte le situazioni locali standard unici e regole generali.

Negli ultimi anni i drammatici problemi insorti a livello ambientale nelle nostre città che richiedono politiche definite ambientali e del verde, il progresso nella ricerca e nei suoi mezzi applicativi e l’indubbia necessità da parte di chi deve prendere decisioni in materia, mi hanno indotto a rivedere alcune mie posizioni e convinzioni.

Stante le situazioni, che rimangono complesse e differenti, e consapevole che le linee guida non sono immutabili, vorrei qui enunciare una regola generale che dovrebbe ispirare la programmazione di una politica del verde nelle nostre città: la regola del 3-30-300 per il benessere e la salute comune.

Con questo semplice rapporto si realizza la complessità delle interazioni che concorrono al successo di ogni piano urbanistico di riforestazione urbana e nel contempo si individua l’assoluta necessità di avere e incrementare la presenza di alberi e verde nelle aree antropizzate.

3 alberi per ogni abitazione

La prima regola è che ogni cittadino possa vedere almeno tre alberi – di dimensioni decenti – dalla sua casa. Ricerche scientifiche dimostrano l’importanza sulla salute mentale e sul benessere di poter avere nelle vicinanze visibili del verde. Studi condotti durante la pandemia di COVID 19, dove la popolazione è stata spesso relegata nelle proprie case hanno evidenziato il ruolo positivo di avere alberi, giardini o verde nelle vicinanze o lungo i viali cittadini.

Alcune municipalità lo hanno immediatamente recepito; ad esempio la cittadina di Frederiksberg in Danimarca ha inserito negli standard urbanistici che ogni abitante potesse come minimo vedere un albero dalla propria casa o dal proprio appartamento.

Proporrei con questa prima regola di rinforzare il numero di alberi visibili a tre.

30 percento di copertura con chiome di alberi per ogni quartiere

Studi e pratica hanno oramai dimostrato lo stretto legame esistente tra copertura fogliare e, per esempio, il rinfrescamento, la mitigazione delle ondate di calore, un migliore microclima, una migliore salute mentale e fisica, nonché la riduzione delle polveri sottili e dell’inquinamento acustico.

Creando quartieri “più fogliosi”, si incoraggia inoltre le persone a spendere più tempo all’aria aperta e ad interagire con la vita di quartiere e quindi sulla socialità positiva ed interattiva.

Alcune tra le più importanti e preveggenti città del mondo – come Barcellona, Bristol, Canberra, Seattle e Vancouver – hanno già iniziato con il fissare un target per raggiungere questo 30% di copertura fogliare in ogni quartiere delle loro municipalità.

L’obbiettivo del 30% deve essere considerato come il minimo raggiungibile aspirando ad elevare la percentuale quando possibile.

In luoghi dove gli alberi incontrano difficoltà nel crescere e nell’adattarsi – come ad esempio nei climi aridi – il target sarà del 30% di vegetazione.

300 metri di distanza dal parco o dall’area verde più vicini

Molti studi hanno evidenziato l’importanza della prossimità e del facile accesso ad aree verdi estese di qualità da potersi usare per scopi ricreativi. Una passeggiata tranquilla e sicura di 5 minuti è da considerarsi una distanza ottimale.

L’Ufficio Regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda una distanza massima di 300 metri dal più vicino spazio verde (di almeno un ettaro). Questa vicinanza incoraggia l’uso ricreazionale degli spazi verdi con evidenti impatti sulla salute mentale e fisica della popolazione. Naturalmente non si potrà prescindere dai contesti e necessità locali – ad esempio le aree suburbane a bassa densità abitativa avranno esigenze diverse dalle aree urbane affollate.

Si deve investire anche nel consentire accessi gradevoli a queste aree verdi, ad esempio con la creazione di di spazi verdi lineari che fungano da piste ciclabili o pedonali.

Questa la regola urbanistica del 3-30-300, facile e semplice: un concreto strumento per migliorare ed espandere la forestazione urbana nelle città a beneficio della salute, del benessere e della resilienza dei cittadini.

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Pubblicato il 05 Dicembre 2022
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