Manca personale, gli ispettori del lavoro aderiscono allo sciopero
Angelo Giorgi segretario generale Uilpa Varese spiega le ragioni dell'adesione allo sciopero. Negli ultimi anni l’Ispettorato del Lavoro di Varese ha visto ridurre del 50% la propria dotazione di organico
Continua lo stato di agitazione del personale dell’Istituto nazionale del lavoro. «A livello nazionale, soffre di una carenza di personale e di risorse adeguate ormai “strutturale” – spiega Angelo Giorgi segretario generale Uilpa Varese – La Lombardia, in modo particolare, ne è affetta e il caso della provincia di Varese è eclatante: qui si stima un rapporto di un ispettore effettivo ogni 4.660 imprese attive e 1 dipendente INL ogni 31.700 occupati (regolari)».
Gli Ispettori del Lavoro di Varese hanno dato pieno sostegno alla proclamazione dello sciopero nazionale indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa Flp, Confsal Unsa, Confintesa e Usb, previsto per la giornata odierna.
Negli ultimi anni, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Varese ha visto ridurre drasticamente del 50% – la propria dotazione di organico, sia nei profili di ispettore, ordinario e tecnico, sia nei profili amministrativi. «Ciò comporta meno controlli sul territorio, maggiori carichi di lavoro e l’impiego del personale ispettivo anche in attività amministrative per poter adempiere alle numerose competenze attribuite – continua Giorgi – A pagarne le conseguenze sono tutti i lavoratori dei settori produttivi per la minor tutela e le aziende, per la mancata regolazione del mercato del lavoro oltre che la messa a rischio di uno degli obiettivi del Pnrr che chiede l’aumento del 20 % delle ispezioni entro il 2024. Il Governo non può continuare a dire “seducenti” parole – lotta al lavoro nero, precario e sfruttato».
La Uilpa di Varese ha da tempo iniziato una campagna di sensibilizzazione per il contrasto agli incidenti mortali sui luoghi di lavoro “Zero morti su lavoro”. «È solo attraverso nuove assunzioni e investimenti anche economici sul personale dell’Ispettorato del Lavoro – sottolinea il segretario Uilpa Varese Giorgi – che si possono realizzare efficaci politiche attive del lavoro, e la piena valorizzazione delle risorse umane disponibili».
Invece, secondo Giorgi, la situazione si sarebbe ulteriormente aggravata negli ultimi mesi a causa del mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione, già riconosciuto a tutte le amministrazioni dello Stato, tranne che all’Ispettorato del Lavoro. «Dopo la mobilitazione della primavera scorsa – spiega il sindacalista – si era giunti ad un impegno del ministro, per una modifica normativa che consentisse l’adeguamento. Invece, e anche a fronte dell’assegnazione di nuove competenze in materia di sicurezza sul lavoro, alle soglie dell’approvazione della Legge di Bilancio ogni impegno è stato disatteso, ancora nessun provvedimento è stato messo in campo. Clamorosa ed inaccettabile esclusione del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, a cui si applica il contratto collettivo della funzione pubblica – Ministeri, dalla armonizzazione dell’indennità di amministrazione riconosciuta ai dipendenti del Ministero del Lavoro, rinforza una discriminazione ancora attuale, nonostante le proteste realizzate a livello nazionale fin dallo scorso marzo 2022 e le promesse di impegno politico che ad oggi non hanno sortito alcun risultato».
«Questa rivendicazione non è la pretesa di un aumento retributivo – conclude Giorgi – ma il riconoscimento di un logico criterio di corretta e uniforme applicazione del contratto collettivo di riferimento a tutti i lavoratori interessati dalla stessa normativa contrattuale, nel rispetto della dignità del lavoro anche per i dipendenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Risulta davvero difficile da comprendere l’incongruenza rispetto agli obbiettivi politici annunciati, e la scelta discriminatoria nei confronti di tutti i dipendenti dell’I.N.L. rispetto agli altri dipendenti del comparto. Per questo i lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Varese hanno aderito allo sciopero del 12 dicembre e alle ulteriori iniziative che dovessero rendersi necessarie».
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