In mostra in piazza san Vittore “I guardiani del campanile” di Varese

La parrocchia di san Vittore e la ditta Gasparoli hanno scelto di donare ai varesini l’occasione di vedere più da vicino una delle meraviglie che adornano il “Bernascone”: la riproduzione di uno degli otto leoni di granito posti a 60 metri da terra

A due anni dall’inizio del cantiere che ha riportato all’antico splendore la torre campanaria simbolo della città, la parrocchia di san Vittore e la ditta Gasparoli, che ha restaurato il campanile, hanno scelto di donare ai varesini l’occasione di vedere più da vicino una delle meraviglie che adornano il “Bernascone”: uno degli otto monoliti unici di granito grigio posti a “Guardiani della città” a circa 60 metri da terra, posti sul campanile più imponente di Varese, costruito nel 1617 su progetto di Giuseppe Bernascone, uno dei maggiori architetti dell’epoca.

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UN “DONO” AI VARESINI PER CONDIVIDERE UN’OPERA STRAORDINARIA

«Nel riportare la struttura all’antico splendore, gli elementi che ci hanno impressionato sono state le imponenti teste di leone che attorniano gli orologi del campanile – ha spiegato Monsignor Luigi Panighetti, prevosto di Varese, che li ha potuti visionare insieme agli addetti ai lavori – Per condividere una tale meraviglia e mostrarla più da vicino è nata l’idea di riprodurne una, utilizzando una particolare tecnica, la stampa 3D. Ci siamo posti così, come parrocchia e come restauratori,  l’obiettivo di rendere partecipe la cittadinanza di questa ricchezza e di consolidare l’attenzione e l’affetto dei varesini al loro campanile e alla loro Chiesa. È stata per questo realizzata questa opera moderna, che sarà visibile in piazza fino alla fine degli attuali lavori di restauro».

Si tratta dunque di «Un’ulteriore iniziativa di valorizzazione  di un opera di restaura intrapresa dalla parrocchia con il contributo della città e di diverse istituzioni, che consente di valorizzare al meglio questa straordinaria opera presente nel cuore della città – ha commentato il sindaco Davide Galimberti – È un esempio di come le tecnologie aiutino la conoscenza e  la capacità di apprezzare il valore monumentale di un bene come il Bernascone».

UNA SCULTURA “TECNOLOGICA”

La riproduzione, una vera e propria opera a sè, è stata possibile grazie al lavoro di  PsFactory, che ha realizzato la stampa 3D, e agli  sponsor tecnici Lati Industria Termoplastici e Randaplast che hanno fornito il filamento plastico per realizzare l’opera che ha pochi eguali in questo genere di realizzazioni a causa della sua grande dimensione: «La prima operazione fatta è stata la scannerizzazione, “in loco” e quindi con uno scanner portatile utilizzato a 60 metri d’altezza, e con lei la progettazione, operazione fondamentale per riprodurre quest’opera fedelmente in tutte le sue dimensioni – ha spiegato Emilio Paccioretti, presidente di PS Factory – La fase successiva poi ha riguardato la scelta e la produzione dei granuli di un materiale plastico. Dai granuli poi si è passati al filamento plastico necessario alla stampante 3D per riprodurre il leone. Fatte le dovute prove si è proceduto alla riproduzione in scala 1:1 della testa di leone, con una stampante 3D di grandi dimensioni. Una volta ottenuta la scultura, è stato realizzato l’ultimo passaggio, l’intervento decorativo ad imitazione della pietra, con una tecnica artistica e manuale».

La struttura del modello è in materiale plastico, ma la texture e la decorazione superficiale sono realizzate con materiali “ad invecchiamento programmato”, cioè deperiranno con il tempo in relazione al periodo di esposizione e all’aggressività ambientale. Questa scelta simboleggia e sottolinea quanto anche le cose preziose invecchino, come è emerso restaurando i leoni in pietra sul “Bernascone”, e necessitino quindi sempre di cura e attenzione. Il modello realizzato in 3D è destinato a deperire molto più velocemente dei leoni originari, ma aiuta a comprendere quanto sia importante la manutenzione se si vuole davvero conservare ciò che ci proviene dal passato.

In mostra in piazza san vittore i “guardiani del Bernascone”

UN QR CODE PER SCOPRIRE IL RACCONTO DEI LAVORI

Per saperne di più su come è stata realizzata l’opera, sulla recinzione del cantiere che attualmente circonda la Basilica di San Vittore per lavori di rifacimento del tetto, e sotto la grande riproduzione è posizionato un banner che racconta l’iniziativa: dall’ideazione alla realizzazione. Per scoprire, passo passo, tutto l’interessante percorso che ha portato alla realizzazione di questa riproduzione basterà inquadrare con lo smartphone il QR Code che rimanda ad un video in grado di svelarne tutti i segreti: ve lo anticipiamo qui sotto.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Dicembre 2022
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