“Grande ammirazione per il personale dell’ospedale. Dar loro le colpe è riprovevole”
Una lettrice parla delle difficili condizioni di ricovero della madre e del fratello e del grande lavoro fatto dagli operatori, sempre gentili nonostante il caos
Condizioni critiche, in contesti difficili ma l’assistenza sia per la madre sia per il fratello sono state esemplari. Una lettrice ringrazia il personale dell’ospedale di Varese che si dà da fare in modo instancabile per dare assistenza e conforto
A settembre mia mamma arrivava in PS, dopo un viaggio di 1000 km in ambulanza con un piede diabetico. Presa in carico dal PS, dove regnava il caos per la gente che c’era, il tutto non mi ha spaventato.
Mia mamma era in agitazione totale: lì era un correre sempre. Ho visto pazienti di ogni tipologia ma tutti trattati nello stesso modo, senza preconcetti per nessuno, tutti uguali.Siamo stati 3 giorni in PS in attesa del posto, ma la mia mamma è stata curata. Non è stato facile lei, urlava, ma loro sempre sereni. Non so come abbiano fatto.
Purtroppo a dicembre mio fratello a seguito di un a di un malore dovuto ad crisi epilettica è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva. Lì, nonostante le condizioni di mio fratello che per lungo tempo non si era curato, non ci hanno giudicato e fatti sentire piccoli piccoli, ma hanno fatto del loro meglio in tutto e per tutto, anche quando ci siamo presentati in tanti al mattino presto e non era orario née di visita né di colloquio.
Loro sono stati sempre disponibili. Li ho osservati a lungo, stanchi con turni massacranti a volte andavi la mattina, tornavi la sera tardi ed erano lì per dare una mano ai loro colleghi.Io non so se riuscirei a sopportare tutto ciò, ci vuole cuore e amore e tanta determinazione per fare la loro professione.
Io provo grande ammirazione per loro che lavorano in condizioni esasperate e facile essere dall’altra parte e arrabbiarsi perché non ti visitano subito se qualcuno ti passa davanti perché non conosciamo le loro condizioni.Dare colpe al personale è riprovevole se come mia madre è arrivata da lontano un motivo ci sarà.
Alda Perrone
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Mah. la lettera poteva essere una importante testimonianza positiva del lavoro svolto presso l’ospedale giusto per dare una legittima voce anche ai numerosi casi ricchi di umanità ed efficienti dal punto di vista delle prestazioni sanitarie. Peccato che termini con una frase “Dare colpe al personale è riprovevole”…che non solo esprime un giudizio pesantissimo ma quasi copevolizza i familiari della persona anziana che hanno avuto pure la supponenza di lamentarsi pubblicamente per una sofferenza vissuta a causa di una struttura sanitaria non in grado di erogare i servizi con la stessa continuità e qualità verso tutti i ricoverati.
Quasi fa sentire colpevoli i parenti di questa persona anziana lasciata lì senza supporto e quasi fa sentire tutti noi come figli di un Dio minore. Ehi…a noi ci è andata benissimo…non permettetevi di criticare la sanità pubblica!
Come sempre la questione si è spostata nella classica guerra tra poveri.
Confermo quanto scrive Alda, per il personale della chirurgia toracica ;)