L’abbraccio di Luino a Mario Gambato
"Un uomo che con la sua sola presenza faceva sorridere le persone". Centinaia i presenti al funerale
In centinaia questa mattina, martedì 10 gennaio, si sono fermati per ricordare Mario Gambato, uomo e professionista molto conosciuto e stimato a Luino, scomparso lo scorso sabato 7 gennaio.
A ricordarlo prima di tutti, con un passo del libro di Isaia, è stata la moglie Alessandra Miglio: “Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te; i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poichè io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore. Io do l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perchè sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto, e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te“.
«La morte di Mario è giunta improvvisa – ha detto don Sergio Zambenetti -. In poco tempo il Signore l’ha preso con sé e noi oggi siamo qui nella certezza che l’accoglierà nella sua casa. Un Dio che si fa vicino a noi, che vuole riscattarci. Così come abbiamo sentito nel libro del profeta Isaia, che Alessandra ha scelto per la celebrazione. E che ancora dice, “Perché tu sei prezioso ai miei occhi e io ti amo“. Questo vale per tutti e vale anche per Mario, perché agli occhi di Dio è degno di stima e lo ama. Ma anche noi possiamo dire nei suoi confronti che era degno di stima e lo amavamo. Non si poteva non voler bene a Mario, con quel sorriso che dice tutto della sua vita, della sua esperienza umana di uomo che ha saputo sfruttare per bene le sue doti, i suoi talenti e ha cercato di metterli a disposizione degli altri. Esattamente come ha fatto con la sua professione andava incontro alle persone, come medico, odontoiatra. Era attento alla realtà della famiglia, con Alessandra e Alice, e anche a quelle del sociale, con il suo entusiasmo, con il suo desiderio di mettere insieme le persone, condividere le gioie semplici della vita, l’amore per il canto. È stato una bellezza anche nel vivere l’esperienza della socialità, della condivisione, delle cose belle e semplici della vita. Anche nel senso dell’amicizia, creata con tante persone presenti oggi. Entrare in relazione con gli altri era una sua caratteristica. Preghiamo perché egli possa entrare nell’amore di Dio dopo una vita di gioie, ma anche di fatiche e dolori, a cui lui però è sempre stato in grado di rispondere con entusiasmo, con forza, continuando a portare avanti la sua esistenza perché qualcosa poteva dare, sempre».
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