Varese ritorna a Sanremo: Vittorio Cosma dirigerà i Coma Cose

Il tastierista e direttore d'orchestra originario di Comerio sarà "al servizio" del duo, già accompagnato nell'edizione 2021. Nell'intervista racconta i nuovi progetti e alcuni aneddoti del Festival: "Gianni Morandi mi ha ricordato la standing ovation a Patti Smith del 2012"

Vittorio Cosma 2022

Anche quest’anno un pizzico di Varese sarà protagonista sul palco dell’Ariston. Per correttezza sarebbe più giusto dire nel “golfo mistico” dell’Ariston, ovvero la posizione, solitamente la “buca”, riservata all’orchestra.

Il tastierista, produttore e direttore d’orchestra Vittorio Cosma, originario di Comerio e presenza oramai fissa a Sanremo dagli Anni ’90, ritorna infatti a brandire la bacchetta per dirigere l’orchestra all’interno del Festival della musica nazionalpopolare, l’evento musicale per antonomasia dello Stivale. Lo farà, per la seconda volta dopo l’edizione 2021 “al servizio” dei Coma Cose, duo milanese indie-rap formato da Fausto Zanardelli (Fausto Lama)e Francesca Mesiano (California) che il prossimo febbraio presenterà al pubblico la canzone L’addio.

«Che brano è L’addio? – chiediamo a Vittorio, naturalmente nel rispetto del “super-embargo” del Festival -. Se dovessi scegliere una parola, un aggettivo, direi  “vero“, un “brano vero“. La canzone racconta il rapporto tra due persone, nel caso di Fausto e di Francesca è anche la storia di due persone che si ritrovano a gestire e condividere non sola la loro vita privata ma anche quella pubblica, quella sotto i riflettori, come quelli di Sanremo. Loro sono stati molto sinceri in questa canzone sanremese, like stars against the sun“, mi viene da dire. Sì, un po’ come nella canzone True Love leaves no traces”  di Leonard Cohen, che faceva così: True Love leaves no traces // If you and I are one //  It’s lost in our embraces // Like stars against the sun».

Bastano una manciata di battute al telefono per comprendere di parlare con una persona che se volesse, e avesse il tempo necessario a disposizione, potrebbe scrivere “in prima persona” un’antologia delle popular music, nazionale e internazionale: dai concerti d’apertura a un mostro sacro della musica del jazz come Miles Davis alle collaborazioni con Peter Gabriel, passando per il rapporto strettissimo con PFM ed Elio e Le storie Tese.  Giusto per citare alcuni nomi di spicco. Non a caso di Vittorio Cosma su VareseNews si possono leggere diversi articoli articoli sulle sue avventure, comprese le notizie sul festival di Comerio “Microcosmi”, del quale ha rivestito il ruolo di direttore artistico per diversi anni.

Uno dei suoi ultimi progetti, Open Machinefarà una inoltre breve apparizione proprio al Festival. Ci svela: «Open Machine è qualcosa che va oltre al concetto di “esibizione sul palco”. Alla base del progetto c’è la volontà di suonare per il semplice gusto di farlo, coinvolgendo e facendo rientrare nelle performance, una sorta di “jam session aperta”, anche il pubblico, con un ruolo attivo. È uno spettacolo collettivo. Le “normali” esibizioni sono sempre studiate, progettate per un apposito “contenitore”, come è giusto che sia, Open Machine rappresenta invece quella voglia di ritornare a suonare uno strumento in maniera spontanea, con creatività. Tante volte, anche dietro le quinte dello stesso Sanremo, spesso mi sono incontrato con artisti, musicisti e addetti ai lavori, promettendoci a vicenda che ci saremmo rivisti per suonare qualcosa insieme. Incontri, “suonate libere” difficili però da mettere in piedi per i tanti impegni e i ritmi del mondo della musica. Open Machine mi ha permesso di ritornare a suonare liberamente, all’interno dello spettacolo, con tanti amici e non solo. “L’ho fatto un po’ con tutti”, da Venerus a Rodrigo d’Erasmo, da Motta alle scuole».

“PER LA SERATA DELLE COVER ABBIAMO OSATO MOLTO”

Come sarà, invece, l’arrangiamento studiato da Vittorio Cosma per l’accompagnamento dei quasi omonimi Coma Cose? Cosa c’è da aspettarsi da un direttore d’orchestra, che, a conti fatti, ha sempre rappresentato artisti per lo più estranei al “sistema” della Canzone Italiana e considerati spesso tra gli “outsider” delle varie edizioni (Dai Marlene KuntzSamuele Bersani, passando per Cristiano De André e l’Enrico Ruggieri di Mistero, brano “a sorpresa” vincitore del 1993).

«In quanto direttore d’orchestra ho cercato e farò in modo che sul palco venga rispettato il “sound” dei Coma Cose – prosegue Cosma -. Quello che vorrei è che sul palco dell’Ariston il pezzo emergesse così come è stato concepito, facendo in modo che la parte orchestrale sia aderente al brano originale. Al momento non posso dire oltre, ma per la cover invece abbiamo osato molto (poche ore dopo è stato reso ufficiale la notizia che il duetto dei Coma Cose sarà insieme ai Baustelle in Sarà perché ti amo, ndr)».

“GLI ARTISTI ITALIANI CHE ASCOLTO DI PIÙ? IOSONOUNCANE E ANDREA LAZLO DE SIMONE”

Iniziato ufficialmente il countdown alla grande Kermesse della Canzone Italiana e reduci dai classificoni di Rockit, Rockol e “Certi Magazine”, non perdiamo l’occasione per chiedere a Vittorio quali siano i suoi ascolti favoriti dell’ultimo periodo. Due i nomi, entrambi cantautori emersi a partiti dal 2010: IOSONOUNCANE e Andrea Lazlo De Simone.

«So che non hanno pubblicato un disco nell’ultimo anno (entrambi d’altronde si prendono sempre almeno un lustro prima di pubblicare un LP, ndr.) ma apprezzo davvero molto quello che fanno. Nel 2021 Jacopo (IOSONOUNCANE, dr.) è stato davvero coraggioso con IRA (triplo vinile, 108 minuti di durata e canzoni attraverso l’utilizzo di diverse lingue, dall’arabo all’inglese). È come se avesse rotto la barriera della “forma canzone”. Apprezzo molto questa forma di espressione artistica».

“GIANNI MORANDI MI HA RICORDATO LA STANDING OVATION A PATTI SMITH”

«Se c’è un momento, un aneddoto, di Sanremo che ricordo con particolare piacere? Qualche giorno fa ho incontrato nuovamente Gianni Morandi, che quest’anno sarà co-conduttore – sor-ride -. Lui è davvero sempre entusiasta ed è un vero appassionato di musica. Mi ha ricordato l’edizione che l’ha visto al timone nel 2012, quando Patti Smith fu ospite a Sanremo insieme ai Marlene Kuntz. Io dirigevo l’orchestra e al termine di Because The Night e di Impressioni di Settembre ci fu la standing ovation: l’esibizione vinse il premio Sala Stampa. È stato un momento importante. Inoltre, sul finire di Impressioni di Settembre Patti Smith recitò una sua poesia in inglese, la sua “versione”, le sue “impressioni” di Impressione di Settembre. Per me ha significato molto, dal momento che ho suonato per tanti anni con la PFM. Naturalmente fu speciale anche per i Marlene Kuntz, che qualche anno prima avevano inciso la loro cover del brano e l’avevano portata sull’Ariston duettando con Patti Smith».

Chiudiamo in leggerezza, con una battuta sull’oramai celeberrimo Fantasanremo: «In realtà non mi ci sono ancora davvero scontrato – confessa -. Mi sembra una bella idea, simpatica. D’altronde io provengo dal mondo della Gialappa’s che anni fa faceva qualcosa di simile. Questa sorta di “riedizione” mi sembra un’occasione per ampliare “ulteriormente” l’attenzione sulla musica e gli artisti, in maniera divertente. E poi non è meramente a scopo di lucro . . . è più un gioco. Se le cose non sono prettamente pensate per essere a scopo di lucro sono sempre più belle».

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 31 Gennaio 2023
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