Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
Il lettore: "motori accesi per ore per poter beneficiare di riscaldamento e dell’aria condizionata, senza pensare ad ambiente e inquinamento"
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di un lettore di VareseNews riguardo ai pullman che verrebbero “tenuti con i motori accesi per ore per poter beneficiare di riscaldamento e dell’aria condizionata, senza pensare ad ambiente e inquinamento”. Abbiamo chiesto ad Autolinee Varesine di rispondere al lettore, risposta che alleghiamo di seguito.
Bus in sosta. Pullman con i motori accesi per ore per poter beneficiare di riscaldamento e dell’aria condizionata, senza pensare ad ambiente e inquinamento.
Ogni giorno questi bisonti della strada restano fermi anche per ore con il motore acceso. Nel nuovo Piazzale Kennedy adiacente alla stazione delle Ferrovie Nord, la storia si ripete ogni giorno. Sono i bus blu delle Autolinee Varesine (CTPI – Consorzio Trasporti Pubblici Insubria), e delle società private i cui autisti non si curano dell’inquinamento atmosferico, acustico e del consumo inutile di carburante che provocano in sosta con il motore acceso e se qualche cittadino lo chiede, l’autista lo guarda con aria scocciata e di sufficienza. Per non parlare dei bus di società private a lunga percorrenza (Italia e estero), che rimangono fermi con il motore acceso per decine e decine di minuti e molto spesso anche più di un’ora.
Paradossale e inutile che nel frattempo si facciano conferenze sull’inquinamento, si mettano segnaletiche ai semafori per far spegnere il motore delle auto, si incentivano macchine e bus elettrici per non inquinare, si facciano ordinanze come quella recentissima del Comune di Varese: ”Adozione misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria ed il contrasto all’inquinamento locale – anno 2022/2023” dove fra decine e decine e decine di normative si consiglia anche di fare riferimento a LIFE PREPAIR che con il coordinamento di Regione Lombardia, ha avviato la campagna “brucia bene la legna, non bruciarti la salute”, per ridurre l’inquinamento da legna.
Sarebbe salutare per TUTTI, che le istituzioni oltre a occuparsi di come bruciare la legna, si impegnino a far rispettare l’art.157 del codice della strada e far spegnere questi motori.
L’ art.157 (7-bis), del Codice della Strada, proibisce e multa i veicoli in sosta con il motore acceso. L’articolo recita “E’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 216 a euro 432.”.
Quasi una beffa questa indifferenza, pensando al programma pre elettorale 2021 dell’attuale Sindaco di Varese dove si legge “Soprattutto Ambiente – Obiettivo zero sforamenti PM10 e PM 2,5 entro il 2030. La sostenibilità ambientale è strettamente connessa alla salute pubblica. Compito dell’amministrazione comunale diventa oggi anche quello di attivare azioni efficaci e dirette per ridurre emissioni e smog”
Gianpiero Corsalini
La risposta di Autolinee Varesine
Accogliamo con interesse la segnalazione del sig. Corsalini e provvediamo a fornire gli opportuni chiarimenti.
Gli autobus in sosta non vengono mai lasciati accesi “per ore”. Tendenzialmente, i bus vengono lasciati accesi in caso di pause brevi, proprio per evitare che gli impianti di condizionamento (d’estate) e riscaldamento (d’inverno) vengano anch’essi spenti, col conseguente sequel di lamentele “autista fa freddo / autista fa caldo” che ogni conducente ascolta quotidianamente.
In fondo gli autobus sono fatti di lamiera e basta tenerli spenti per pochi minuti per far svanire la temperatura accettabile che si cerca di garantire all’interno, in modo da avere un luogo di lavoro salubre per i conducenti e uno spazio pubblico confortevole per i numerosi utenti. Ci rendiamo conto che, per chi non utilizza i bus, gli stessi possano apparire unicamente come mezzi inquinanti e ingombranti, ma è bene ricordare come siano – appunto – anzitutto degli ambienti di lavoro e degli spazi pubblici, per il cui utilizzo gli utenti pagano regolarmente: quindi certe condizioni di confortevolezza devono essere sempre garantite.
L’area di sosta dei bus extraurbani è piazzale Kennedy. Soprattutto sino a quando non verrà ripristinata la corretta viabilità (ovvero la possibilità di accesso in Kennedy anche “dal basso”, cioè da via Bainsizza/Monte Santo), non possiamo svolgere queste pause in deposito; infatti, il nostro deposito extraurbano resta in linea d’aria sì a 100 metri dal piazzale (appunto in via Bainsizza), ma con la viabilità attuale questi 100 metri diventano 2.5 km (con annesso, antistorico passaggio a livello di via Bainsizza/Tonale, talvolta abbassato per 10 e più minuti).
Questo sì che è un paradosso, ambientale e non solo: effettuare più volte al giorno, per ciascun autobus, un tragitto di 2.5 km al posto di un tragitto di 100 metri, ogni volta che ci si deve spostare dal capolinea al deposito e viceversa, con tutte le relative conseguenze anche sul traffico nella zona di Belforte. E’ così da ormai due anni, ovvero dalla sfondamento del fiume Vellone in piazzale Kennedy.
Se facessimo tale giro anche in pause brevi, oltre a non averne proprio il tempo materiale, inquineremmo molto di più: ciò nonostante il nostro parco mezzi sia fortunatamente molto giovane (anche grazie all’immissione in servizio di 16 nuovi bus extraurbani tra dicembre 2022 e febbraio 2023), con una predominanza di mezzi Euro 6 i cui consumi ed emissioni sono in una percentuale molto ridotta, rispetto ai loro predecessori e dunque rispetto a ciò che si può vedere quasi tutte le altre città italiane.
Per quanto riguarda le autolinee a lunga percorrenza verso altre Regioni ed altri Stati, le stesse non sono di nostra competenza.
Saluti cordiali,
Autolinee Varesine srl
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Caro Ufficio Stampa delle Autolinee Varesine, non sono il lettore che ha scritto e mi firmo, ma la vostra risposta che si nasconde dietro il servizio pubblico è quantomeno ridicola e quando mi capiterà vi farò pervenire un video con la rappresentazione di almeno 15 minuti di motore acceso e gas di scarico a gogo e se moltiplichiamo per il numero dei mezzi in sosta avremmo sicuramente da discutere… Fate bene a pensare al benessere degli utenti, ma i mezzi potrebbero dare confort anche solo dopo 5 minuti di marcia. Non credete? Già che ci sono sono anche a chiedervi del perchè spesso gli autobus per raccogliere i viaggiatori non accostano nelle apposite piazzole a loro riservate? E non venite a raccontare che sono occupate da automezzi privati!
Rolando Saccucci