Zaccaria, lezione di televisione
Era dedicato a "Il pluralismo nei mezzi di comunicazione di massa e i social media" l'incontro organizzato all'Insubria con l'ex presidente Rai
Doveva essere un dibattito tra esperti di media di due orientamenti politici diversi, è stato forse qualcosa di più l’incontro che si è svolto oggi pomeriggio, 20 giugno 2011, nella sede di biologia dell’università dell’Insubria, in via Dunant a Varese.
In mancanza della presenza del deputato pdl Antonio Palmieri, responsabile nazionale Settore Internet e nuove tecnologie Pdl e membro della Commissione Cultura, quella che si è svolta sotto l’occhio attento del professor Marco Marsili che ha organizzato il ciclo di incontri su Informazione e comunicazione nell’ambito dell’insegnamento di Teorie e Tecniche del Linguaggio Giornalistico, è stata una vera e propria lezione dell’ex presidente Rai Roberto Zaccaria, che è stato lui stesso professore universitario, agli studenti di scienze della comunicazione dell’Università dell’Insubria.
Un incontro su “"Il pluralismo nei mezzi di comunicazione di massa e i social media" che è stato occasione per parlare della storia recente del primo vero mezzo di comunicazione di massa con uno dei protagonisti, ma anche di confrontarsi sul nuovo mezzo che si sta affacciando: internet, che proprio gli studenti dell’insubria hanno segnalato, nel dibattito seguito con Zaccaria, essere stato leader di queste ultime consultazioni elettorali. Segni e simboli di un momento di passaggio che potrebbe alla fine ridimensionare l’importanza del mezzo televisivo, che per ora però rappresenta ancora il mezzo di informazione e formazione degli italiani: «nel 2009, anno del’ultima rilevazione censis sull’argomento, Il 70% delle persone dichiarava di formarsi la propria opinione per il voto guardando il telegiornale, e solo il 15% in internet. Ora il dato sarà cambiato, ma difficilmente si sarà ancora ribaltato» ha sottolineato Zaccaria, che però ha ricordato anche un inquietante «7% di persone che si forma la propria opinione di voto nel tragitto da casa al seggio».
«Sono dell’avviso che sia difficile attribuire solo a un fatto i risultati di una tornata elettorale, anche a una come quella passata – ha continuato Zaccaria – La verità è che nessuno ha vinto da solo: non avrebbe vinto la rete se non ci fossero stati i telegiornali, non avrebbe vinto l’antipolitica se non ci fosse stata la politica».
O forse, come ha replicato Riccardo, uno degli studenti intervenuti: «A loro modo hanno contato sia i telegionali governativi che la rete: uno accende il computer vede le notizie sulla guerra in Libia e sui referendum. Poi accende la tv e vede ancora una volta Misseri e la cronaca di Avetrana: e così capisce che c’è qualcosa che non va. La rete questa volta ha permesso un confronto, e per questo penso che la rete avrà sempre più peso».
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