
La patria ritrovata grazie alle imprese familiari
Due imprenditrici varesine, Michela Conterno della Lati di Vedano Olona e Paola Foiadelli della Spii di Saronno, vincono il premio "Di padre in figlio" categoria "Internazionalizzazione" e "Donne al comando". In finale anche Ilma plastica, Roda, Acsa Steel Forgings e Simec Group

«Le parole sono importanti» urlava Nanni Moretti alla giornalista nel film “Palombella rossa”. Lo sono ancor di più in un momento così delicato per la salute collettiva, le scuole chiuse, le persone costrette a casa e per le tante imprese familiari che nonostante tutto cercano di tenere alta la loro bandiera.

Federico Visconti, rettore della Liuc, durante l’assegnazione del premio “Di padre in figlio“, quelle parole, passate e recenti, che accompagnano da sempre la narrazione del capitalismo familiare italiano, le ha elencate una a una: futuro, scelte, saggezza, resilienza e agilità. Espressioni che sottendono valori in grado di plasmare realtà imprenditoriali che hanno reso grande il Made in Italy nel mondo.
Ad ascoltarle c’erano tanti imprenditori, padri, fratelli, figli e figlie, chiamati a ritirare virtualmente il premio. Per tutti gli altri partecipanti e non vincitori Visconti ha ricordato una frase di Nelson Mandela: «Io non perdo mai. O vinco o imparo».
LEADERSHIP FEMMINILE
Da questa decima edizione del premio, condizionata dal Covid, c’è molto da imparare a partire da due premi tutti al femminile assegnati a Paola Foiadelli, terza generazione della Spii di Saronno per la categoria “Donne al comando” (riservata alle aziende guidate da donne), e a Michela Conterno, terza generazione della Lati di Vedano Olona, per la categoria “Internazionalizzazione”.
A proposito di Michela Conterno, l’amministratore delegato della Lati, durante un incontro alla Liuc di due anni fa, dedicato alle imprese familiari, alla domanda perché si investe ancora in Italia, rispose di getto: «Per un senso di patriottismo», spiazzando gran parte dei relatori. Alla luce di quanto sta accadendo, quella risposta acquista ulteriore valore. Ritrovare attraverso l’economia un senso di appartenenza al Paese, non è per niente banale, anzi, è forse la motivazione che potrebbe permettere all’Italia di rinascere.
LA PATRIA RITROVATA
Silvia Rimoldi – un’altra donna, peraltro di Busto Arsizio – partner Kpmg e responsabile del Centro di eccellenza family business, riconduce quel senso di appartenenza proprio alle imprese familiari, «asse portante della nostra economia, in quanto hanno capacità di reazione, proattività e resilienza. Tratti cruciali di queste aziende, soprattutto in una fase complessa come quella attuale».
Tra le settanta imprese intervistate e partecipanti al premio “Di padre in figlio“sono arrivate in finale altre imprese varesine: Ilma plastica, Roda, Acsa Steel Forgings e Simec Group.
Tempo per vincere e imparare ce ne sarà ancora.
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