Provate a immaginare…

di Enzo R. Laforgia

25 Aprile, Saronno e le sue “Strade di Liberazione”

Provate ad immaginare… Il 4 novembre, Festa dell’Unità nazionale secondo il calendario delle solennità civili dello Stato italiano, il cittadino X inalbera sul proprio balcone la bandiera giallo-nera con tanto di aquila bicipite dell’Impero asburgico. Interrogato, risponde: «Tutti sanno come la penso sull’esito della Grande guerra: ci sono stati vincitori e vinti. Io sto con i vinti.»
Provate ad immaginare anche questo… Un venerdì santo, giorno in cui i cristiani ricordano la passione ed il sacrificio di Gesù di Nazareth, il cittadino Y espone alla finestra di casa un cartello con la scritta: «Onore a Giuda, uno di noi!» Interpellato, risponde orgoglioso: «Tutti sanno come la penso sulla questione: è ora di finirla con la demonizzazione del povero Giuda, solo perché alla fine hanno vinto i cristiani!»
Ognuno, si sa, è libero di esprimere ciò che gli frulla per la testa. Con parole più solenni ed appropriate delle mie, questo diritto è sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione, dall’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Tuttavia, la filosofia e la giurisprudenza ci hanno insegnato che la libertà di espressione non è assoluta ed illimitata. Come ha spiegato il filosofo Nigel Warburton (Libertà di parola. Una breve introduzione, 2013), «il contenuto dell’espressione orale o scritta è sempre determinato dal contesto. Ogni caso controverso riguardante la libera espressione richiede quindi che si consideri quando l’espressione è stata formulata, a chi, con quale intenzione o con quale effetto prevedibile».
È evidente che sussiste una sostanziale diversità tra l’inneggiare all’Impero di Cecco Beppe in un giorno qualsiasi dell’anno e sventolarne la bandiera proprio il 4 novembre; pensare tutto il bene che si vuole di Giuda ed esaltarne pubblicamente la figura proprio il giorno del Venerdì santo. Ovviamente, perché si comprenda come il contesto incida sulla libera manifestazione del proprio pensiero è necessario che chi voglia esultare per il defunto Impero austriaco o fare il tifo per Giuda sia dotato della piena capacità di intendere e di volere. Questo, come si sa, non è scontato e il povero cittadino X o lo sprovveduto cittadino Y sarebbero pertanto da compiangere.
Adesso immaginate questo… Il 25 aprile, festa nazionale dedicata alla Liberazione del nostro Paese dall’occupazione tedesca e da ciò che rimaneva del regime fascista, il cittadino Z inneggia, sui media, a chi, settantasei anni fa, si era fatto strumento e complice di un esercito straniero, che tra il 1943 ed il 1945 fu responsabile in Italia di oltre 5mila episodi classificati come “stragi”, causando la morte di circa 23mila italiani. Intervistato dai giornali, orgogliosamente risponde: «Non pensavo di offendere nessuno. Su come siano andate le cose, settantasei anni fa, ho le mie opinioni».

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Pubblicato il 27 Aprile 2021
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