La battaglia dei carrelli
Esselunga pubblica a pagamento pagine di giornali in cui attacca Coop. Ci sono anche cause civili e libri al vetriolo. E a Varese a fine anno potrebbe arrivare un punto vendita di Caprotti alla ex Malerba
C’è in corso una guerra nella grande distribuzione che viene in questi giorni combattuta a colpi di réclame e comunicati stampa. Gli schieramenti sono chiari: Coop da una parte, Esselunga dall’altra. In mezzo i consumatori, a cui sono rivolte le pagine di pubblicità e gli articoli di giornale che molti lettori-acquirenti hanno letto sui quotidiani di tiratura nazionale. L’oggetto del contendere sta appunto nella diversa composizione delle superfici di vendita. Domenica scorsa Esselunga ha pubblicato con grande evidenza un’informazione pubblicitaria che compara due “casi”, quelli di Modena e di Livorno, dove, secondo la società guidata dal patron Bernardo Caprotti “Coop ha appena acquistato (aprile 2010) l’unico sito disponibile per un supermercato di 2.550 metri quadrati nella città di Livorno, terreno per anni trattato da Esselunga”. A corredo del messaggio ci sono tabelle sulle superfici e frasi ad effetto in latino.
Risponde Coop con una nota diramata proprio lo scorso 26 luglio dal sito del gruppo: “Libertà e concorrenza? (è uno degli slogan portanti della pubblicità dei rivali ndr) Il proprietario di Esselunga è convinto che la libera concorrenza esiste solo con la sua presenza, ma è lui l’unico ad essere stato condannato per concorrenza sleale”. Ancora nella nota si parla della pubblicità di Esselunga come “manovra diversiva, tesa a offuscare l’impatto di un altro comunicato che Esselunga sarà costretta a far pubblicare: la condanna di Esselunga e del suo proprietario per avere agito, nella sua attività commerciale, in danno di una Coop. Il Tribunale di Milano ha riconosciuto che proprio il "paladino della libera concorrenza" ha agito con mezzi sleali per fare concorrenza a Coop (Sent. n. 4833 del 16.04.2010)”. E poi la minaccia di far valere i propri diritti nelle sedi legali.
Una guerra, si diceva, che in realtà non è nuova alle cronache. Nel 2007 uscì ‘Falce e carrello’ “denuncia di come la politica, attraverso il ‘braccio armato’ delle cooperative della Lega, è riuscita a mettere le mani anche sulla spesa degli italiani” si legge nella prefazione del libro, distribuito nei punti vendita Esselunga e firmato dallo stesso Caprotti. Proprio la medesima querelle oggetto della paginata di domenica scorsa e pubblicata, è bene dirlo per dovere di cronaca, anche sulla stampa locale varesina.
Ed eccoci a casa nostra. La fotografia della provincia di Varese è questa (va specificato: solo per numero di punti vendita, e non di superfici commerciali, dati reperiti sui siti ufficiali dei gruppi): Esselunga 7 punti vendita (Castellanza, Gallarate, Induno Olona, Olgiate Olona, Saronno, Varese, Venegono Inferiore); Coop, 8 negozi (Cassano Magnago, Malnate, Lavena Ponte Tresa, Laveno Mombello, Varese, Busto Arsizio, Tradate, Luino).
Sempre restando nel giardino di casa, tra Coop e alcune amministrazioni comunali di centrodestra non corre buon sangue.
A Gallarate è in corso una vertenza che vede coinvolta un’area sulla quale le cooperative hanno messo gli occhi da decenni: il terreno è stato acquistato, ma l’amministrazione comunale non ha mai concesso il permesso di costruire, vincolando con un’ultima variante urbanistica l’area. Le Coop hanno fatto ricorso al Tar, chiedendo un risarcimento di oltre 20 milioni di euro. Nel frattempo il Comune di Gallarate ha concesso ad Esselunga il permesso per costruire un megastore in un’area dove prima sorgeva una tessitura industriale: sulle pratiche che portarono alla concessione dei permessi è in corso un processo per corruzione e concussione a carico di alcuni esponenti politici legati all’amministrazione comunale.
E a Varese? Un articolo pubblicato su varesenews ieri, 26 luglio, in merito alla destinazione della Ex Malerba, calzificio dismesso alle porte del capoluogo parla dell’arrivo, entro l’anno, di Esselunga, che si porrebbe quindi su di un asse viabilistico – Viale Europa – al termine del quale si trova un altro supermercato. Quale? Coop, per l’appunto.
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