Porte aperte e serate sui nobel, le prossime attività dell’osservatorio campo dei Fiori a Varese
Il primo è fissato per domenica 22 maggio, quando si terrà presso l’Osservatorio Astronomico di Campo dei Fiori una giornata di “Porte Aperte” che avrà come tema la misura del tempo
Dalle porte aperte alle serate con le storie dei grandi scienziati, si apre un periodo di grandi iniziative per l’osservatorio astronomico di campo dei fiori: il primo è fissato per domenica 22 maggio, quando si terrà presso l’Osservatorio Astronomico di Campo dei Fiori una giornata di “Porte Aperte” che avrà come tema la misura del tempo.
Verranno organizzate visite guidate dello stesso Osservatorio, osservazioni della cromosfera e fotosfera del Sole nel laboratorio eliofisico “Angelo Secchi” e laboratori scientifici per grandi e piccoli.
Ci sarà una meridiana “umana”, attraverso la quale si potrà misurare l’ora con la propria ombra, laboratori su GPS ed un prezioso strumento del XIX secolo usato per la misura delle distanze celesti, e uno stand sugli orologi atomici, nel quale sarà possibile ripercorrere la storia della misurazione del tempo e illustrare alcune delle principali applicazioni e settori in cui gli orologi atomici rivestono ruolo essenziale, tra cui gli esperimenti di Fisica Fondamentale, come quelli per la misura della velocità dei neutrini e la rivelazione di raggi cosmici ad altissima energia.
La partecipazione è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione scrivendo entro venerdì 20 a chiara.cattaneo@astrogeo.va.it.
Qualche giorno dopo, venerdì 27 maggio, alle 21, al Salone Estense del Comune di Varese verrà tenuta dal fisico Giuseppe Piccinotti, che negli ultimi anni ha ottenuto un grande successo con le sue conferenze sui grandi fisici del XX secolo.
Nell’incontro, si parlerà di Paul Adrien Dirac, fisico svizzero. Egli fu un fisico teorico puro, un genio capace di dedurre leggi fisiche fondamentali da puri principi e da estetica matematica. Dirac fu unico perfino tra i geni. Il suo più grande contributo alla scienza fu l’”Equazione di Dirac”, che per prima rendeva la Meccanica Quantistica coerente con la Relatività Ristretta di Einstein.
Dirac sviluppò la sua equazione a metà degli anni ’20, la definì quando aveva 25 anni e per essa ricevette il Premio Nobel a 31 anni. Interpretando la sua equazione, Dirac scoprì l’anti-materia, che fu osservata sperimentalmente qualche mese dopo. Dirac non ebbe inizialmente una vita facile: nacque e crebbe in una famiglia infelice, studiò ingegneria in un’università secondaria, a differenza, per esempio, di Heisenberg non ebbe l’opportunità di conoscere grandi fisici mentre studiava.
Divenne fisico per vocazione, ma quasi per caso, perché la mancanza di posti di lavoro in Inghilterra dopo la Prima Guerra Mondiale lo lasciò disoccupato come ingegnere. Prese una seconda laurea in Matematica, ma poi riuscì ad andare a Cambridge per un dottorato in Fisica. A 21 anni, quando andò a Cambridge era molto interessato alla Fisica moderna (Meccanica Quantistica e Relatività), ma quasi non le conosceva. Solo quattro anni dopo sviluppò l’equazione che gli valse il Nobel. Dirac aveva un carattere estremamente riservato, parlava pochissimo, lavorò sempre da solo. Il suo carattere è fonte di aneddoti divertenti. Per saperne di più l’appuntamento è per il 27 maggio alle ore 21. Non è necessaria la prenotazione.
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