La storia di Marco, dalla lotta contro la dislessia alla laurea in Biotecnologie

Marco Mondini ha sempre convissuto con i Dsa, ma nonostante gli ostacoli, è riuscito a essere tra i primi del suo corso a discutere la tesi

marco mondini

Marco Mondini abita a Varese, ha frequentato la triennale di Biotecnologie all’Università dell’Insubria e mercoledì 27 luglio è stato tra i primi del suo corso a discutere la tesi magistrale, laureandosi in Biotecnologie industriali. Una storia che potrebbe somigliare a quella di tanti altri studenti, ma c’è una particolarità. Marco per tutta la sua vita ha fatto i conti con dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia. Si tratta di disturbi dell’apprendimento (Dsa) molto diffusi, ma che – nonostante le misure adottate per aiutare agli studenti che ne sono affetti – rappresentano ancora un ostacolo insuperabile per molti giovani, che rinunciano al sogno di ricevere un’istruzione superiore. Marco ha voluto raccontare la sua storia per sensibilizzare sul tema dei Dsa, ma anche convincere altri studenti come lui a trovare il coraggio di provare a raggiungere i propri obiettivi.

La storia di Marco e la scoperta dei Dsa

Per Marco il rapporto coi disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) è stato difficile fin da piccolo. «Ho scoperto di avere queste difficoltà – racconta Marco – all’asilo. Una maestra se ne è accorta e ha subito avvisato i miei genitori. Ho frequentato le elementari a San Fermo. Non è stato facile. Non ho trovato insegnanti attenti alle necessità di bambini come me e nonostante tutti gli sforzi, venivo accusato di non impegnarmi abbastanza».

In quarta elementare Marco si è trasferito in una scuola in centro a Varese. «Qui – racconta – per la prima volta ho avuto l’insegnante di sostegno. Era una maestra molto brava ma severa. Passavamo ore a fare esercizi su esercizi. Mi ha salvato. Senza di lei non me la sarei cavata alle medie e alle superiori».

Dopo la diagnosi all’Ospedale Del Ponte, Marco ha cominciato il percorso di riabilitazione in una struttura di Velate. Ogni settimana svolgeva incontri con logopedista e psicomotricista per apprendere misure compensative e migliorare scrittura e lettura. Qualcosa però aveva già iniziato a muoversi. Quando Marco ha cominciato le medie, c’era più consapevolezza riguardo i Dsa, e attraverso il patto formativo, la scuola si impegnava ad applicare delle misure compensative. Con la Legge 170 del 2010, per la prima volta lo Stato riconosceva i Dsa e stilava una serie di norme da applicare nelle scuole a favore dei ragazzi affetti.

«In università – spiega Marco – ho trovato una situazione molto più organizzata. Il servizio Dsa dell’Insubria, coordinato dalla dottoressa Zappa, funziona in modo impeccabile. Ci sono circa 600 studenti con Dsa. La maggior parte frequenta le triennali, ma alcuni portano a termine anche i corsi magistrali. Quasi tutti gli studenti che usufruiscono del servizio riescono a laurearsi».

«Ancora troppi studenti Dsa si sentono inadeguati allo studio»

Purtroppo, però, sono molti gli studenti affetti da Dsa che decidono di non continuare gli studi. «I ragazzi e le ragazze Dsa – afferma Marco – che non vengono seguiti, spesso non si ritengono in grado di continuare gli studi. Si sentono in deficit rispetto agli altri studenti e pensano di non poter raggiungere i loro risultati nonostante l’impegno».

«La situazione in Lombardia – aggiunge – è comunque piuttosto buona. La Regione ha fatto molto per offrire agli studenti Dsa l’accesso alle attività di compensazione e per facilitare i loro percorsi di studio. Già dai primi del 2000 Regione Lombardia aiutava economicamente le famiglie di studenti Dsa per l’acquisto di pc portatili e programmi necessari per la didattica».

Cosa resta da fare

Ciò che rimane ancora da combattere è il timore che accompagna molti giovani con Dsa. Quel senso di inadeguatezza che li porta spesso ad abbandonare l’istruzione. «Ciò che mi ha aiutato a continuare gli studi – spiega Marco – è stato trovare dentro di me la fiducia di potercela fare e il coraggio di provarci nonostante tutto. Bisogna imparare a conoscere quali sono le proprie reali capacità, senza aver paura di chiedere aiuto, attraverso un percorso anche assistito».

«La storia di Marco – afferma Luca Battistella, consigliere comunale di Varese – dimostra come anche chi soffre di disturbi dell’apprendimento, può portare avanti e concludere con ottimi risultati un percorso di studi. Il Comune di Varese offre servizi di inserimento e di inclusione sociale, volti ad aiutare i ragazzi che hanno difficoltà nell’apprendimento. È sbagliato pensare che chi ha Dsa, non è portato allo studio e avrà difficoltà nella propria carriera professionale. Le storia di Marco e di molti altri ragazzi sono storie di successo che lo testimoniano e insegnano come non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà e i pregiudizi».

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 27 Luglio 2022
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Commenti

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  1. Succi Cimentini Claudio
    Scritto da Succi Cimentini Claudio

    Complimenti da un tuo vecchio prof dell’ITIS.
    Con il carattere e la determinazione sei arrivao dove volevi.
    Ed ora avanti verso il possimo traguardo.

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