Raffaele Cattaneo: “Con noi moderati il centrodestra non diventerà solo destra”
È capolista di "Noi moderati" nel collegio plurinominale del Senato per le province di Varese, Como, Lecco, Monza e Sondrio. "Ci vuole un voto ragionevole, bisogna votare con la testa e non con la pancia"
Alle prossime elezioni politiche nella coalizione di centrodestra ci sarà anche la lista unica di centro “Noi moderati” di cui fanno parte: “Noi con l’Italia” Lupi, “Italia al centro” con Toti, “Coraggio Italia” Brugnaro e “Unione di centro“.
Il capolista di “Noi moderati”, nel collegio plurinominale del Senato per le le province di Varese, Como, Lecco, Monza e Sondrio, è Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente.
Cattaneo, quale sarà il ruolo di “Noi moderati” all’interno della coalizione di centrodestra?
«Noi siamo lì perché vogliamo che il centrodestra rimanga tale e non diventi solo destra. Ritengo che in un momento in cui le probabilità che questa coalizione vinca le elezioni e vada al governo è importante una presenza di centro che possa contribuire il più possibile a tenere un profilo moderato, equilibrato, saldamente europeista e in grado di dare voce ai valori tradizionali dei cattolici, riformisti e popolari. Noi siamo nel solco dell’impegno politico dei popolari europei che ci differenzia sia da Fratelli d’Italia che dalla Lega, ma anche da Calenda e Renzi».
Perché non andare con il terzo polo?
«Io sono un uomo di centro e lo sono sempre stato. Mi pare però evidente che con questa legge elettorale la coalizione di centro è un auspicio non realizzabile: il 37% dei seggi assegnati con l’uninominale spingono verso la formazione di due poli. Lo stesso Calenda prima della rottura con Letta si era schierato con il centrosinistra. Nel giorno in cui si passasse a uno schema proporzionale, lo spazio per un terzo polo di centro si riaprirebbe. Ma in questo momento le coalizioni sono una necessità e noi siamo al centro del centrodestra alternativo alla sinistra. Più rappresentanti moderati ci saranno in parlamento e meglio sarà. Noi vogliano orientare la politica della coalizione in direzione dei valori di riferimento dei moderati».
Era un ruolo che un tempo spettava a Forza Italia.
«Negli ultimi tempi la politica di Forza Italia si è schiacciata molto su Lega e Fratelli d’Italia. La sostituzione del coordinatore regionale Massimiliano Salini con Licia Ronzulli è significativa. Come significativa è stata la fuoriuscita dal partito di Mariastella Gelmini, Renato Brunetta, Mara Carfagna, Giusy Versace e Annalisa Baroni. Stiamo parlando di figure importanti del partito, tutte moderate. L’altro grosso errore di Forza Italia è aver abbandonato i territori».
E la Lega?
«Non mi piace entrare nelle questioni interne ad altri partiti. Dico solo, poiché l’ho sostenuto quando era candidato sindaco a Varese, che una figura politica come quella di Matteo Bianchi avrebbe meritato un altro trattamento (Matteo Bianchi è deputato uscente e nelle liste della Lega per la Camera è finito al terzo posto e quasi sicuramente non verrà rieletto, ndr). Noi abbiamo una lista di quattro candidati alla camera e un capolista di Varese. Il territorio è dunque ampiamente rappresentato».
Il simbolo di “Noi moderati” è il più personalizzato ed è quello con più parole, ne abbiamo contate diciotto. Un record nella storia delle elezioni
«Ho sempre pensato e continuo a pensare che i simboli debbano rappresentare i partiti e non le persone. Noi moderati in questo momento abbiamo la necessità di far sapere all’elettore che c’è una proposta che aggrega l’area centrista all’interno della coalizione di centrodestra, un’area che i sondaggi danno intorno al 3 per cento. È ovvio che la capacità di superare lo sbarramento al voto è direttamente collegata alla possibilità di far conoscere il nostro simbolo attraverso il nome del leader. Non saranno contenti i segretari di seggio che dovranno trascrivere tutte quelle parole, ma se il risultato elettorale premierà la nostra proposta moderata unitaria allora è prevedibile un’evoluzione che compatterà i singoli simboli».
Lei era al Meeting di Rimini. Che cosa pensa del discorso fatto dal premier Draghi?
«Mi è piaciuto molto. Io, Draghi, l’avrei tenuto fino alla fine della legislatura. Non ho apprezzato l’interruzione di questa esperienza, ma è altrettanto vero che siamo in democrazia e la democrazia non può rimanere a lungo sospesa. Avrei voluto che Draghi avesse federato il centro, sarebbe stato il federatore ideale dell’area moderata europeista, ma non è sceso in campo».
Forse memore dell’esperienza di Mario Monti
«Non credo che sia per quello. Stiamo parlando di due persone molto diverse tra loro e di periodi storici diversi».
La campagna elettorale entra nel vivo. Quando e dove sarà il suo primo appuntamento sul territorio?
«Sarà a Cunardo il 5 settembre prossimo dove mi attende un confronto con Alessandro Alfieri (senatore uscente e ricandidato per il centrosinistra, ndr). Sarà una campagna elettorale molto breve e pertanto è importante far capire ai cittadini di andare a votare perché abbiamo bisogno di dare vigore alla democrazia. Ci vuole un voto ragionevole, bisogna votare con la testa e non con la pancia».
Raffaele Cattaneo e Carlo Baroni sono i candidati di Noi Moderati al Parlamento
Qui tutti i nomi del collegio proporzionale alla Camera
Qui tutti i nomi del collegio proporzionale del Senato
Qui tutti i canddiati del collegio uninominale di Varese – Alto Varesotto
Qui tutti i candidati del collegio uninominale di Busto Arsizio – Basso Varesotto
Qui tutti i candidati del collegio uninominale Senato per il Varesotto
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il programma del centro destra è a dir poco…ABBOMINEVOLE!!! un programma che vede tagli di: tasse, iva, ecc. ecc. per 140mld all’anno il primo anno, assolutamente in attuabile. Ne deduco che sono le solite bugie per prendere voti.