Cgil e Uil in presidio a Varese: “Questa finanziaria è contro il futuro dei lavoratori”
Cgil e Uil hanno indetto in undici regioni d'Italia lo sciopero generale del 16 dicembre: in piazza anche i lavoratori varesini, con un nutrito presidio davanti alla Prefettura
Una finanziaria che peggiora ulteriormente la condizioni dei lavoratori, già precarie e in difficoltà: è questo lo spirito con cui Cgil e Uil hanno indetto in undici regioni d’Italia lo sciopero generale del 16 dicembre e per questo sono scesi in piazza anche i lavoratori varesini, con un nutrito presidio davanti alla Prefettura.
«Questa Finanziaria mira a deprimere ancora una volta il lavoro e i lavoratori – spiega Stefania Filetti, segretario generale della Cgil di Varese – All’interno della finanziaria non c’è nessun punto che agevola la situazione complessiva, per esempio dei redditi da lavoro e dei redditi da pensione. Mi riferisco ai due punti del cuneo fiscale, che erano già previsti dalla manovra draghi ma che non erano sufficienti. Ma mi riferisco anche a un errato utilizzo della leva fiscale, che potrebbe essere una importante azione per redistribuire il peso delle tasse, cercando di alleggerire i redditi più bassi, da pensione e lavoro dipendente: invece questa finanziaria prende un’altra direzione, quella di utilizzare la leva fiscale per agevolare i lavoratori autonomi, non però per agevolarli realmente, ma per rendere più appetibile al mondo del lavoro l’uso dei lavoratori a partita Iva che a lavoro dipendente, così verrebbero a costare di meno: quei lavoratori non hanno malattia, non hanno infortuni, non hanno maternità, non hanno quegli elementi di base che invece noi invece vogliamo rivendicare».
«Abbiamo indetto 4 ore di sciopero contro la manovra perchè la riteniamo inadeguata – Ha sottolineato Antonio Massafra, segretario generale della Uil – Abbiamo chiesto di modificare in meglio tutta la partita sulla tassazione sulle pensioni, abbiamo chiesto di attivare la rivalutazione del 7 per cento e ci è stato negato. Abbiamo chiesto di detassare le tredicesime per aumentare il potere di acquisto, di detassare gli aumenti dei contratti nazionali e provinciali e anche su questo ci è stato detto di no. In una società consumistica, se non ci sono più soldi da spendere per comprare da mangiare o vestirsi si entra in una spirale di recessione: quando si abbattono i consumi si abbattono anche tutti gli indici di produttività, ed aumenta la disoccupazione. Anche nella nostra provincia di Varese sta aumentando l’utilizzo della cassa integrazione».
Le delegazioni dei lavoratori sono poi state ricevute dal Prefetto per un incontro alle 10.30.
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