Anche all’Università dell’Insubria non assegnati molti posti delle scuole di specialità di medicina

Il Presidente della scuola di Medicina e Chirurgia di Varese commenta l'allarme lanciato dal sindacato Anaao in merito alla poca attrattività di alcune carriere specialistiche

pronto soccorso varese

L’impegno del Governo e della Regione di aumentare le borse di studio per i medici in formazione potrebbe non risolvere il problema della carenza dei medici. L’allarme lanciato dal principale sindacato dei medici ospedalieri ANAAO è condiviso anche dal Presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria Alberto Passi.

«Anche all’Insubria abbiamo borse vacanti, come nel resto d’Italia e le rinunce riflettono lo schema del monitoraggio effettuato da Anaao – commenta il professor Passi – In una riunione promossa dalla Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia,  il tema è stato discusso in modo approfondito e la conferenza è stata arricchita dalle testimonianze dei rappresentanti delle associazioni di categoria di specializzandi. È un argomento è estremamente complesso e alcune proposte sono state avanzate agli organi di governo per affrontare meglio questo fenomeno di disaffezione e per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria che solo le specialità mediche possono fornire. Coniugare la qualità della preparazione e la rapidità con cui rispondere alle esigenze sanitarie è la sfida dei prossimi anni».

Tra le specialità meno attrattive ci sono proprio quelle di cui c’è maggiore carenza come la medicina di emergenza e urgenza per formare specialisti di pronto soccorso, piuttosto che la scuola di terapia intensiva e rianimazione. Quasi deserte anche le specialità di radioterapia e virologia.

Sono specialità che non rispecchiano le ambizioni dei giovani medici o pongono troppi ostacoli per raggiungere quei traguardi a cui si aspira nei 6 anni di formazione universitaria. A complicare le cose anche il ricorso facile alla causa contro i medici soprattutto dei reparti di emergenza e urgenza. 

A settembre, in occasione dell’esame di ammissione, il Presidente Passi aveva commentato la riduzione, rispetto allo scorso anno, delle borse:  « Quest’anno registriamo un assestamento è una rimodulazione dovuta sia delle reali esigenze sia dell’effettiva capacità formativa del sistema».

All’esame si erano iscritti 15.000 candidati e a disposizione c’erano 14.500 borse di specialità. Alcuni laureati, dunque, hanno preferito non scegliere, rimandando, magari, al prossimo anno la scelta di una scuola più vicina alle proprie aspettative.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Dicembre 2022
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