Da “The bad guy” a “Esterno Notte”: l’incredibile 2022 dello sceneggiatore varesino Davide Serino

Classe 1988, varesino doc trapiantato a Roma, Serino è lo sceneggiatore dell’anno: nel 2022 sono usciti al cinema o sulle piattaforme di streaming ben cinque suoi lavori, alcuni dei quali stanno godendo di una fama planetaria

Davide Serino

È a Varese per le vacanze di Natale, con sua moglie e la piccolissima figlia Mia, che ha poco più di un mese: Davide Serino si gode nella sua città di nascita la fine dei un anno straordinario, che ha sancito la sua maturità come sceneggiatore e come padre.

Classe 1988 (ha 34 anni), varesino doc trapiantato a Roma per mestiere, Serino è lo sceneggiatore dell’anno: nel 2022 sono usciti al cinema o sulle piattaforme di streaming ben cinque suoi lavori, alcuni dei quali stanno godendo di una fama planetaria.

È firmata da lui infatti, insieme a Giuseppe Stasi e Ludovica Rampoldi, la serie tivù su Prime Video “The bad guy” che è arrivata nella top ten americana della piattaforma, e l’ultimo film di Marco BellocchioEsterno Notte” sul caso Moro. Ma è sua anche la sceneggiatura di “Ti mangio il cuore” che ha visto la cantante Elodie come attrice protagonista o la serie Sky “Il Re” con Luca Zingaretti, e “Piano Piano” film d’esordio di Nicola Prosatore presentato all’ultimo festival di Locarno: tutte produzioni uscite nel 2022.

Si può dire che è stato un anno speciale?

«È stato un anno incredibile, che si è peraltro concluso con la nascita di Mia: che, anche se ancora nella pancia della mamma, si è vista il Festival di Cannes, dove Esterno Notte è stato presentato fuori concorso, e il Festival di Venezia dove hanno presentato in concorso, nella sezione Orizzonti, Ti mangio il cuore. In realtà un terzo film è stato presentato in un festival nel 2022, che è Piano Piano al Festival di Locarno. Ma lì non siamo riusciti ad andare».

Sono tante cinque opere in un anno…

«Si, ma in realtà non sono state realizzate tutte in un anno. ll mio mestiere è curioso: magari lavori per anni a un progetto, poi ne cominci un altro e un altro ancora: ognuno di loro esce con tempi diversi e il risultato, come quest’anno, è che magari arrivano nelle sale o sulle piattaforme tutti insieme».

Davide Serino

THE BAD GUY, “IL FIGLIO PREDILETTO”

Inevitabile, in questo caso la domanda banale su quale opera di queste è più cara, che è un po’ come chiedere “a quale figlio vuoi più bene?”. Ma in questo caso, Serino ha pronta la risposta:

«Il “figlio che amo di piu” tra tutti è probabilmente proprio The Bad Guy perché è una serie creata fin dall’inizio da me, Giuseppe Stasi e Ludovica Rampoldi, la classica idea nata in una serata di cazzeggio al bar e arrivata al mondo, e sotto il nostro controllo fino all’ultimo. È raro che questo succeda: spesso sono i produttori che fanno richieste specifiche su cui lavori, o ti segnalano chi saranno gli attori intorno ai quali costruire, insomma si lavora diversamente. E invece questa è nata come una pazzia davanti a una birra: “Facciamo il conte di Montecristo nella mafia”, ci siamo detti. L’idea non sembrava totalmente balzana, così abbiamo cominciato con lo scrivere un trattamento di 5 pagine e l’abbiamo proposto in giro. Quando è entrata Amazon nella questione il ritmo è stato più forte e veloce, ma tutto si è svolto in comunione di intenti col gruppo, dall’inizio alla fine, cosa che di solito difficilmente capita».

Sarà questo il segreto che rende la serie più bella?

«Non so se più bella, di sicuro quella con l’identità piu forte. Abbiamo scelto una scrittura solida, basata su archetipi come il Conte di Montecristo e Ulisse per poter alternare struttura alla goduria di raccontare, potendola trasformare in una “commedia nera”. Il regista della serie insieme a Giuseppe Stasi, Giancarlo Fontana, in una riunione l’ha definita scherzosamente “Crimedy”: una parola inventata, ma alla fine quel termine è diventato il nostro faro, un delicatissimo equlibrio tra serietà e commedia. Non va dimenticato comunque anche che al successo ha contribuito un grande cast».

E le musiche…

«Le musiche originali sono di Francesco Cerasi, compositore che ci ha affiancato anche nell’utilizzo delle canzoni non originali. Ma devo sottolineare che molte delle canzoni non originali erano parte integrante della sceneggiatura. La scena del brano di Dalla per esempio, è nata con la canzone stessa, faceva parte integrante dei dialoghi. Ma non è nemmeno l’unica».

Ora la serie è nella top ten delle più viste non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti

«Quello è un momento meraviglioso, a cui tutti tendono. Il fatto che sia stata distribuita in una piattaforma internazionale aumenta queste opportunità. Ma a me ha incuriosito anche di più il fatto che ci siamo ritrovati secondi ad Haiti… O nella top ten in Nigeria o Macedonia del Nord».

Davide Serino

DAL CAIROLI A ROMA, PASSANDO PER BERLINO

Davide Serino vive a Roma dalla fine del 2010: «Sono andato là per prendere la specialistica in Lettere, e già avevo intenzione di dedicarmi al cinema; se si vuole tentare di farlo a livello alto si può andare solo lì. In quei due anni di studio ho fatto anche un buon corso, al termine del quale il docente mi ha consigliato a degli sceneggiatori che avevano bisogno di un ragazzo che facesse ricerche storiche per loro. Erano gli sceneggiatori di 1992, la serie Sky che parla di Tangentopoli. Dovevo stare lì 3 mesi e leggere i libri biografici o dell’epoca per loro, facendo ricerche con l’occhio dello sceneggiatore, più che dello storico. Alla fine sono rimasto con loro 4 o 5 anni, e ho collaborato anche a “1993”».

Fondamentale, per il suo futuro, è stata anche un’altra scelta: «Ho avuto l’occasione nel 2016 di seguire Serial Eyes a Berlino, una sorta di master europeo per le serie tivù molto prestigioso, con docenti straordinari come gli sceneggiatori di XFiles, per esempio. L’occasione era ghiotta, ma il corso durava nove mesi, e avevo un sacco di dubbi: io in fondo già lavoravo, e in più Sahra, mia moglie, che avevo conosciuto a Varese poco prima di partire per Roma, si era appena trasferita a Roma da me… Ma è stata proprio lei a convincermi, e devo ringraziarla. Mi ha detto: “Vai, se rinunci poi magari te ne penti”. Ed infatti quello è stato il punto di svolta: da allora ho cominciato anche a lavorare per serie di altri paesi, come Francia e Germania, e ha cominciato a prendere corpo The Bad Guy, che era stata ideata nel 2015. Al ritorno da Berlino poi ho ricominciato a lavorare in Rai, ma da una posizione più alta, da sceneggiatore a tutti gli effetti».

Cosa è successo prima della laurea specialistica? Tutta la parte varesina, per intenderci?

«Prima della specialistica ho frequentato la laurea triennale in lettere a Milano, perchè ho sempre amato scrivere. Un libro però mi sembrava un’utopia, una velleità infantile e poco raggiungibile. Cosi maturai l’idea di diventare sceneggiatore: mi sembrava un lavoro più raggiungibile, più “manuale e artigiano”. A posteriori, se penso ai soldi che girano intorno a una sceneggiatura e alle responsabilità connesse, l’idea era ancora ancora più pazzesca. Ma ho cominciato, ed è andata bene. Prima ancora, ho studiato al liceo classico: sono un cairolino, sezione A, la stessa che mio fratello aveva frequentato dieci anni prima, pressocchè con gli stessi professori. La professoressa Caforio era la mia insegnante di Lettere e Latino».

IL FUTURO: DA MUSSOLINI ALLA SECONDA STAGIONE DI THE BAD GUY

Con tali premesse, il futuro dello sceneggiatore varesino non può che essere perlomeno interessante, e in effetti ci annuncia: «Stanno girando in questo periodo una serie gigantesca, a cui ho partecipato come sceneggiatore: “M. il figlio del Secolo” su Mussolini e la nascita del fascismo, tratta dal romanzo di Antonio Scurati che ha vinto il premio Strega 2022. È scritta con Stefano Bises, sceneggiatore di Gomorra, il regista è Joe Wright (che ha firmato Orgoglio e Pregiudizio con Keira Knightley, episodi della serie cult Black Mirror e ha vinto due Bafta, ndr) il protagonista è Luca Marinelli. Insomma, è una produzione Sky molto importante. La sceneggiatura è pronta, ora bisogna fare il resto: si prevede la sua presentazione per inizio 2024».

E per The Bad Guy ci sarà un seguito?

«Noi siamo pronti ad una ipotetica stagione 2. Per ora però possiamo solo dire che è probabile, ma non ancora ufficiale».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Dicembre 2022
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