Amanda: il film che non parla di Ritiro Sociale (ma lo racconta molto bene)
Perché non perdere la proiezione di Amanda, il 3 febbraio al Cinema Teatro Nuovo di Varese
Il 3 febbraio alle 21:00, al Cinema Teatro Nuovo, verrà proiettato il film “Amanda”, un’agrodolce riflessione sulle solitudini del mondo contemporaneo, sulle relazioni intergenerazionali – troppo spesso fallimentari – e sulla difficoltà di capire se stessi e gli altri. Già presentato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, Amanda è l’opera prima della regista Carolina Cavalli, che sarà presente in sala insieme all’attrice Margherita Maccapani Missoni.
Ma chi è Amanda? E’ una ragazza di 25 anni che non ha mai avuto amici. Abita con la sua ricca e anaffettiva famiglia, e ha un disperato bisogno di essere vista, di sentirsi amata. Amanda non vive – galleggia – in un mondo privato, sempre a debita distanza da quello reale. Intanto cerca, a modo suo, di ricucire i rapporti con Rebecca, compagna di giochi dell’infanzia, oggi isolata nella sua stanza. Ad aver voluto fortemente questa proiezione c’è Filmstudio90, che da oltre 30 anni cura la più interessante proposta cinematografica cittadina, ma anche Sakido, il progetto sociale di cura e prevenzione sul tema del Ritiro Sociale in Adolescenza. Eppure Amanda non parla di Ritiro Sociale, o almeno non direttamente. E allora perché sceglierlo? Perché, sebbene la regista non avesse affatto l’intenzione di realizzare un film sul tema, è comunque riuscita a raccontarne un aspetto estremamente interessante: l’evidenza.
Quello che Amanda ci dice, infatti, è che la condizione di disagio e di separazione dagli altri tipica del Ritiro, è diventata oggi talmente evidente, da uscire dall’ambito clinico e richiedere una rappresentazione anche nel mondo del cinema e della cultura in generale. La scelta di auto-isolarsi compiuta da molti adolescenti contemporanei (l’Italia è una dei paesi europei con il numero più alto di ragazzi in Ritiro) non è più “solo” un dato statistico ma qualcosa che è entrato a tutti gli effetti nella nostra vita.
Non più un argomento sommerso, relegato alle pubblicazioni per addetti ai lavori, ma un tema emergente – centrale – che si è imposto all’attenzione pubblica. E’ un segnale positivo o negativo? Secondo Sakido questa domanda – che è lecita e sacrosanta, intendiamoci – non è però la più utile. Ha probabilmente più senso chiedersi “di questo segnale, quindi, cosa ne facciamo?” Se questo film in qualche modo rappresenta la nostra (nuova) normalità, cosa possiamo fare per renderla migliore e più accogliente? Se – come abbiamo capito – non basta più “mettere delle pezze” e curare i sintomi, diventa allora evidente che abbiamo bisogno di lavorare a monte, sulla dimensione culturale e su quella sociale, per evitare che il sintomo continui a ripresentarsi. E Amanda ci sta dicendo proprio questo: che per farlo, dobbiamo agire come società, come gruppo, come squadra.
A cura di Matteo Zanon ed Elisa Begni, psicologo e operatrice del Progetto Sakido
Quando: Venerdì 3 febbraio 2023 – alle 21:00
Dove: Cinema Teatro Nuovo (V.le dei Mille, 39 – Varese)
Ospiti in Sala:
Carolina Cavalli (regista)
Margherita Maccapani Missoni (attrice)
Silvia Levati (coordinatrice del Progetto Sakido)
Matteo Zanon (Psicologo del progetto Sakido)
Info per l’ingresso
Intero € 7,00
Ridotto (soci Filmstudio 90, Arci, over 65, studenti) € 5,50
Ridotto UNDER 25* € 3,00
* valido per tutti gli spettatori con meno di 25 anni.
Per prenotare il proprio posto: http://bit.ly/webticCinemaTeatroNuovoVarese
Per chiunque lo desiderasse, è possibile sostenere il progetto Sakido attraverso una donazione sul
conto di Società Cooperativa Sociale L’Aquilone, presso Banca Etica. Iban:
IT49O0501810800000017272972
Sakido è un progetto di cura, prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno del ritiro sociale in adolescenza sostenuto dalla Fondazione Con i bambini nell’ambito del fondo per la povertà educativa minorile.
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