Tentato omicidio di Piazza Repubblica a Varese: 4 anni e 8 mesi la condanna
Il 32enne salvadoregno è stato ritenuto responsabile di aver accoltellato il 29 aprile un amico colpito da sei fendenti
José Roberto Alvarado, 32 anni e di origine salvadoregne è stato condannato a 4 anni, 8 mesi e 15 giorni (senza sospensione condizionale della pena) e interdetto per cinque anni dai pubblici uffici per tentato omicidio.
I fatti contestati riguardano la dissuasione sfociata in una vera e propria lite avvenuta lo scorso 29 aprile, un venerdì, in piazza Repubblica a Varese. Il referto del pronto soccorso dell’ospedale di Circolo di Varese, dove la vittima venne medicata, parlano di sei ferite lacero contuse penetranti alcune in area toracica che fecero in seguito agli eventi scattare il fermo di indiziato di delitto con l’accusa di tentato omicidio.
L’avvocato difensore a inizio udienza ha prodotto agli atti un’informazione di garanzia legata al reato di lesioni contestato all’ex compagno della vittima, lesioni, secondo il difensore Sandro Damiani, molto simili se non le stesse patite dalla persona offesa di questo procedimento: la tesi difensiva voleva cioè far passare la violenta zuffa di palizza Repubblica una aggressione di una violenza tale da far riaprire le ferite patire dalla vittima tempo prima (mesi).
Il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma ha specificato che i fatti avvenuti quella sera sono sufficientemente chiari per arrivare ad una condanna: “Una serata cominciata in maniera tranquilla, i due si conoscevano ma poi, pur non potendo ricostruire il movente della lite, i due che cominciano a litigare e a venire alle mani da cui la persona offesa esce con 6-7 ferite in varie parti del corpo”.
Il resto – la prova – secondo il pm arriverebbe dalle telecamere che hanno ripreso parte della scena: le ferite descritte dal verbale di ps parlano di ferite lacero contuse, non da taglio di bottiglia, secondo il pm che ha chiesto una pena di 4 anni e 9 mesi; inoltre sempre il pm ha chiesto e la trasmissione degli atti alla Procura per falsa testimonianza nei riguardi di un teste considerato reticente. Per la difesa le dichiarazioni testimoniali presentano ampie contraddizioni e punti oscuri che non permetterebbero di raggiungere la prova. “Il ferito può essersi procurato le ferite durante il litigio e la colluttazione a terra coi cocci di bottiglia rotti, oppure a causa delle pregresse ferite patite dalla vittima”. Il difensore ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, che tuttavia dopo venti minuti di camera di consiglio non è arrivata.
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Assurdo… tenato omicidio SOLO 4 anni… non ho parole!