Da Cuocolo a Cutolo. Le origini della camorra in libreria
Martedì 7 aprile alle ore 18 alla Libreria Feltrinelli sarà presentato il libro “Le origini della camorra” (Tullio Pironti Editore) di Alfonso Paolella. All’incontro interverranno il magistrato Agostino Abate e Gianmarco Gaspari
«Voi non lo conoscevate, onorevole Depretis, il ventre di Napoli. Avevate torto, perché voi siete il Governo e il Governo deve saper tutto». Così scriveva la scrittrice Matilde Serao nella sua inchiesta giornalistica, effettuata dopo l’epidemia del colera del 1884.
Chi comanda, chi puo’ decidere di intervenire e non lo fa è responsabile quanto il male che dovrebbe combattere. Come la Serao, quasi un secolo dopo, il 14 novembre del 1974, a frustare l’ordine costituito ci penserà Pier Paolo Pasolini sulle pagine del “Corriere della Sera” con l’articolo «Cos’è questo golpe? Io so», considerato il suo testamento intellettuale e probabilmente la sua condanna a morte (il libro “Profondo nero”, pubblicato recentemente da Chiarelettere, mette in relazione la morte di Pasolini con quella di Enrico Mattei e Mauro De Mauro).
Dai tempi della Serao, ma anche dai tempi di Pasolini, la Camorra di strada ne ha fatta tanta, diventando il fenomeno di economia criminale più importante degli ultimi anni, come ha raccontato il giornalista Roberto Saviano nel suo romanzo-denuncia “Gomorra”.
Un capitolo importante della storia della camorra è passato anche dalla nostra provincia. La sera del 19 dicembre del 1990, Roberto Cutolo, 28 anni, figlio di Raffaele Cutolo, capo della Nuova camorra organizzata (Nco), fu freddato con dieci colpi di pistola davanti al bar "Bartolora", a poca distanza dal centro della frazione di Abbiate, dove si trovava in soggiorno obbligato.
Martedì 7 aprile alle ore 18 alla Libreria Feltrinelli sarà presentato il libro “Le origini della camorra” (Tullio Pironti Editore) di Alfonso Paolella. All’incontro, oltre all’autore interverranno il magistrato Agostino Abate e Gianmarco Gaspari, docente di letteratura all’università dell’Insubria. Il libro di Paolella presenta vari scritti di giornalisti, romanzieri e poeti (ma anche di un saggista come Pasquale Villari, uno dei più noti meridionalisti) che affrontano i diversi aspetti di un fenomeno complesso e multiforme come la camorra, esaminandone forme e rituali dalle origini fino al processo Cuocolo (nel libro è riportato l’intervento le "Complicazioni della vicenda Cuocolo" di Ernesto Serao), che in qualche modo rappresenta uno spartiacque.
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